Come avevamo anticipato questa mattina, la mobilità 2017/18 della Scuola cambia volto sotto diversi aspetti: ad essere modificate grazie all'accordo di oggi 29 dicembre fra Miur e sindacati sono le regole della presentazione della domanda, la tabella dei punteggi per la valutazione dei titoli, la titolarità e la percentuale dei posti disponibili. Rispetto alle anticipazioni, vi sono alcune novità arrivate con la firma dell'intesa.

Domanda mobilità 2017/18 e chiamata diretta

Grazie all'accordo fra Miur e sindacati, tutti i docenti (indipendentemente dall'anno in cui sono stati assunti) potranno formulare la domanda di mobilità 2017/18 e scegliere tra ambito, provincia e scuola, senza tener conto del vincolo triennale.

Le preferenze saranno in totale 15, di cui 5 su scuola e 10 su ambito. Anche chi è al momento titolare di ambito, potrà tentare di ottenere la titolarità su scuola. Passare dalla titolarità di ambito a quella di scuola sarà possibile grazie a principi di imparzialità e trasparenza, regolamentati dalla contrattazione. Ciò significa che la chiamata diretta non sarà più a completa discrezione del DS come l'anno scorso, ma si dovrebbe basare su criteri stabiliti a livello nazionale.

Valutazione titoli e posti disponibili

Come anticipato da Pino Turi della UIL, le tabelle dei punteggi relativi all’esperienza e al servizio pre-ruolo o in altro ruolo nella scuola pubblica saranno revisionate. Si tenterà di equiparare servizio pre-ruolo e di ruolo e di conteggiare il pre-ruolo al fine di raggiungere i cinque anni di vincolo per passare da sostegno a posto comune.

Il servizio nelle scuole paritarie pare resti escluso. Cambia anche la percentuale dei posti disponibili per i trasferimenti di quest'anno. Quelli per la mobilità scendono al 40% (il 10% di questi sono riservati alla mobilità professionale), lasciando il 60% per le nuove assunzioni. In questo modo si è tentato di tenere in considerazione anche i precari.

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