La chiamata diretta è forse uno dei tasselli più dolenti della Buona Scuola che il Governo Renzi ci ha lasciato in eredità. Fortemente contestata fin dal primo momento, nell'agosto dell'anno scorso, con la sua applicazione, si son potuti verificare gli effetti inutili sulla qualità della scuola e quelli utili ad aggravare lo stress di docenti e dirigenti scolastici. Con il cambio di direzione al Miur e la nuova intesa sulla mobilità, anche questo aspetto della legge 107 potrebbe essere ridimensionato. Vediamo lo scenario che si prospetta.
Chiamata diretta 2017: se tutto va per il verso giusto fra Miur e sindacati...
L’intesa raggiunta al Miur sulla mobilità, ha strappato anche la promessa di una modifica alla chiamata diretta dei docenti. L'anno scorso abbiamo assistito a 'strani casi' di regole stabilite arbitrariamente dai DS per decidere i docenti migliori da assumere nelle proprie scuole. Quest'anno pare i criteri potranno essere trasparenti e stabiliti a livello nazionale. Nonostante ci sia qualcuno che lamenta questa decisione presa dai nuovi vertici del Miur, la maggior parte dei docenti esulta. La scuola, afferma la FLC CGIL, non ha bisogno di super-docenti, ma di docenti professionali e pieni di passione che collaborano con tutto il personale scolastico.
Per far questo è necessario che ci sia un clima sereno e delle regole chiare e ben precise. Se il contratto per la mobilità andrà in porto secondo gli accordi dello scorso 29 dicembre, lo scenario della chiamata diretta cambierà. Innanzitutto, criteri ben definiti eviteranno il verificarsi di situazioni in cui il DS opera in maniera arbitraria.
Poi, la possibilità di passare dalla titolarità di ambito a scuola che offre la mobilità, permetterà ad alcuni docenti di non essere più soggetti alla chiamata diretta, evitare l'auto-candidatura e tutto l'iter dello scorso anno. Bisogna ricordare però, anche stavolta, che non tutti saranno accontentati.
Resta aggiornato sulla chiamata diretta e le altre notizie dalla scuola, cliccando il tasto Segui in alto vicino al titolo.