Il 27 gennaio, l’Inos ha emanato una nuova circolare in materia di contributi assistenziali e previdenziali per il Lavoro domestico. Si tratta della classica comunicazione Inps di inizio anno e alla quale devono attenersi i datori di lavoro che hanno alle dipendenze colf e badanti. Eccone il contenuto e tutto quello che c’è da sapere sui versamenti per regolarizzare il lavoro di questi soggetti.

A cosa servono i versamenti

I contributi previdenziali sono degli oneri che gravano sul datore di lavoro e che sono molto utili per il lavoratore. Essi, oltre a garantire la classica copertura previdenziale, cioè a mettere da parte soldi utili alla pensione futura del lavoratore, nell’immediato significa coprire la maternità, la disoccupazione, gli assegni familiari, gli infortuni e le malattie professionali.

In pratica, anche nel lavoro domestico un lavoratore regolarmente sotto contratto ha diritto alla copertura contributiva. Rispetto agli altri lavoratori però, è il calcolo che cambia, perché è incentrato nella cosiddetta misura convenzionale, in base alle ore di lavoro svolte dal dipendente, cioè inferiore o superiore alle 24 ore di lavoro su base settimanale. Per orari di lavoro che cumulano oltre le 24 ore a settimana, i contributi sono fissi, cioè non commisurati alla retribuzione. Diverso il caso di orari di lavoro più brevi, perché i contributi sono commisurati alle tre fasce di retribuzione oraria, cioè fino a € 7,88, fino a € 9,59 e oltre questa soglia. In pratica, per ogni ora di lavoro i contributi sono pari ad € 1,09 per contratti di lavoro di oltre 24 ore settimanali e sono variabili tra € 1,50 ed € 2,06 in base alle fasce retributive in contratti più corti.

La comunicazione dell’Inps

Come dicevamo, l’Inps ha emanato una nuova circolare, la n° 13 del 27 gennaio 2017. Anche per i contributi di colf e badanti, ogni anno l’Istituto comunica i nuovi valori in base all’adeguamento degli stessi ai tassi di inflazione. Una cosa ormai molto nota è che per il 2015 e per il 2016, l’inflazione, secondo i dati Istat è prossima allo zero, anzi, sembra ci sia un regresso dello 0,1%.

In parole povere, il costo della vita è rimasto inalterato e come per altri limiti o soglie previdenziali, anche i contributi dovuti per il lavoro domestico sono rimasti invariati rispetto a quanto si pagava nel 2016. Il meccanismo di pagamento resta sempre lo stesso, cioè utilizzando i Mav, i bollettini utili proprio a questi versamenti e che possono essere scaricati anche on line dal sito Inps nell’area dedicata per soggetti muniti di credenziali di accesso e pin.

Oltre che presso Poste Italiane, il versamento può essere fatto tramite il circuito 'Reti Amiche'. I pagamenti come sempre vanno effettuati in misura trimestrale e posticipata. In pratica, il versamento del trimestre viene effettuato entro il decimo giorno del trimestre successivo. Lo stesso nei casi di cessazione del rapporto di lavoro, con il pagamento dovuto entro 10 giorni dalla data di avvenuta cessazione.