l’Inps ha respinto le domande per la possibile restituzione degli arretrati dell’adeguamento delle Pensioni del 2012 e del 2013 con comunicazione n° 53 /2017. L’ente ha deciso di rigettare tali richieste inviando una nota informativa ai pensionati dove comunica che la domanda non può essere accolta in relazione al fatto che l’Inps non si ritiene in difetto nei confronti dei pensionati. L'ente spiega di aver già adempiuto alle regole contenute nel decreto legge n° 65 /2015 e convertito in legge n°109 /2015 e che disciplina la materia in questione.

Inps, adeguamento delle pensioni: arretrati negati ai pensionati

Secondo l’Inps nessun arretrato può essere riconosciuto ai pensionati in relazione alla mancata rivalutazione delle pensioni attuata negli anni che vanno dal 2012 al 2015. La situazione sarebbe stata già corretta dal decreto legge n° 65 /2015 al quale si è attenuto fedelmente l’ente. L’istituto di previdenza starebbe infatti già inviando, in questi giorni, la sua risposta negativa alle numerose domande dei pensionati che richiedevano l’adeguamento delle loro pensioni bloccato dal decreto “Salva Italia” del 2011 e che aveva fissato il fermo della loro perequazione per gli anni 2012 e 2013 a tutte le pensioni con importo al di sopra dei 1.217 euro netti.

Il blocco era stato successivamente dichiarato non legittimo dalla stessa Corte costituzionale, con sentenza n° 70 /2015.

Perequazione delle pensioni: la risposta dell’Inps alla domanda

Il decreto legge n° 65 /2015, i pensionati lo sanno bene, non ha ripristinato la perequazione richiesta da loro. Quest'ultima infatti è invece arrivata dalla nuova sentenza n° 70 /2015 che ha dettato nuove rivalutazione, anche se in misura ridotta, inerenti e valide solo per gli anni del blocco delle pensioni e a determinati conteggi rateizzati sugli importi pensionistici.

In relazione a queste nuove disposizioni dell’Inps, gran parte dei pensionati hanno ritenuto opportuno inoltrare opportune istanze all’Inps nelle quali veniva richiesta l’erogazione di somme arretrate, in relazione al nuovo decreto della Corte costituzionale n°70. In definitiva solo i pensionati che hanno presentato la domanda di ricorso entro lo scorso 31 dicembre 2016 potranno sperare di ottenere il famigerato rimborso, grazie all’impedimento aggiuntivo dato dalla prescrizione dei ratei pensionistici stabiliti in 5 anni e, con molta probabilità, si dovrà aspettare una nuova sentenza che decida della legittimità o meno della legge vigente.