È conciso ma efficace l'atto emanato dal Ministero dell'istruzione per indicare le nove priorità politiche previste per il nuovo anno. Innanzitutto si punta a confermare la linea interventista adottata dalla Legge 107 (riforma Buona Scuola e risarcimento docenti). Nell'elenco delle priorità, si individua, primo fra tutti, il miglioramento del sistema scolastico, declinato in più voci: dalla formazione dei docenti neoassunti e di quelli in servizio alla valutazione; dal consolidamento dell'autonomia scolastica all'ottimizzazione del ricorso all'autonomia.

Non manca l'attenzione all'istruzione professionale e all'educazione della prima infanzia. Per quest'ultima, la Ministra prevede la costituzione di un sistema integrato di educazione e istruzione da zero a sei anni, come da delega ex legge 107. Si apre, inoltre, una speranza anche per il rinnovo contrattuale e per l'indizione dei concorsi a dirigente scolastico.

Segue, nell'elenco delle priorità, l'inclusione scolastica, con particolare attenzione ai bisogni educativi speciali, alla prevenzione del bullismo, del cyberbullismo e del disagio giovanile in generale. Decisamente apprezzabile appare la connessione tra miglioramento dell'apprendimento degli studenti e didattiche innovative, anche in un'ottica internazionale, esplicitata nella terza priorità: si punta alla flessibilità dei profili curriculari attraverso modelli didattici innovativi e aperti alle competenze di cittadinanza e all'alternanza scuola-lavoro.

Si conferma, tra le maggiori esigenze del Miur, anche l'innovazione digitale, che persegue i noti obiettivi della crescita in ambito tecnologico, dello sviluppo delle infrastrutture materiali e immateriali, della metodologia didattica, delle competenze e della gestione amministrativa delle scuole. In coerenza con il piano nazionale attivato nel 2014, si accendono interventi sulla sicurezza e agibilità degli edifici scolastici.

Quanto alla prevenzione della corruzione e alla trasparenza, si prevede lo sviluppo dei piani e delle misure di prevenzione e repressione della corruzione a tutti i livelli. Tra gli obiettivi indicati c'è anche il miglioramento dell'efficienza e della qualità dei servizi, attraverso l'informatizzazione e la semplificazione dei sistemi amministrativi e delle procedure.