Buone notizie per chi è alla ricerca di Lavoro arrivano dal fronte degli statali: la riforma del settore pubblico, il cui decreto è stato approvano nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri, porta in dote nuovi concorsi pubblici per 2 mila assunzioni nella Pubblica Amministrazione. Era già nota la previsione di stabilizzare i circa 50 mila precari con almeno 36 mesi di servizio, ma questa delle nuove assunzioni è una novità che filtra dagli ambienti vicini al ministro Marianna Madia, rilanciata dalle principali agenzie.
Assunzioni nella Pubblica Amministrazione: il dettaglio dei 2 mila posti
Secondo queste indiscrezioni, infatti, il ministro Madia avrebbe già firmato un decreto che sblocca nuovi concorsi per 1.300 assunzioni, mentre altre 800 sarebbero imminenti. Assunzioni rese possibili dalla conclusione del piano di riassorbimento degli esuberi delle Province e nel cui computo non sono inclusi i concorsi già previsti per le forze armate, le forze di polizia e la scuola, che ha già beneficiato del concorso previsto dalla riforma ‘Buona Scuola’.
Non è ancora noto il dettaglio delle prossime assunzioni nella Pubblica Amministrazione, ma tra queste sicuramente ci saranno 12 dirigenti, oltre a 301 posti al Ministero dei Beni Culturali, 130 posti al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del Ministero della Giustizia e 259 posti all’Inps.
Oltre ai posti previsti dal presente decreto, che è in attesa della firma del Ministero dell’Economia, si prevedono altri Concorsi Pubblici che dovrebbero portare alla selezione di altri 788 statali, per 407 dei quali è già stata data l’autorizzazione ad assumere.
Assunzione precari della Pubblica Amministrazione: previste 50 mila regolarizzazioni
Come detto, la riforma Madia aveva già presentato importanti novità sul piano del lavoro nella pubblica amministrazione, prevedendo l’assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori statali vincitori di concorsi e impiegati saltuariamente. In particolare, i lavoratori precari assunti dovrebbero essere quelli che hanno prestato servizio per almeno 36 mesi, anche in modo non continuativo. Per chi invece ha prestato servizio per un periodo superiore ai tre anni, ma senza aver superato un concorso, saranno comunque previsti dei posti riservati nei prossimi concorsi pubblici.