Entro la metà del corrente mese il nuovo decreto sul pubblico impiego dovrebbe approvare sul tavolo del Consiglio dei Ministri. Molte le novità annunciate dal Ministro madia. Le nuove norme riguarderanno premi di produttività, permessi e malattia, licenziamenti, precari e assemblee sindacali.

Premi di produttività

La riforma cancellerà la norma, introdotta dalla Legge Brunetta (peraltro, mai entrata in vigore a causa del blocco della contrattazione) che escludeva il 25% dei dipendenti dai premi di produttività, nonché il meccanismo delle fasce di merito previsto dalla stessa legge.

Con decorrenza dai prossimi rinnovi contrattuali il 50% dei premi (fatta salva la diversa previsione dei contratti collettivi di lavoro) andrà al quarto del personale più produttivo, mentre l’altra metà verrà destinato a tutti gli altri dipendenti.

Permessi e malattia

Stretta sull’assenteismo di massa, specie collegato ai week-end, con le buone o le cattive maniere. Da un lato, infatti, la riforma incoraggia i comportamenti virtuosi attraverso un sistema di incentivi legata alla riduzione dell’assenteismo in ufficio, dall’altro prevede una cornice generale di misure di repressione che verranno declinate dai contratti collettivi di lavoro dei singoli comparti.

Licenziamenti

Dando un taglio netto alle polemiche divampate sul punto, la riforma chiarisce che ai pubblici dipendenti continuerà ad applicarsi l’art.

18 dello Statuto dei Lavoratori, nella formulazione precedente alla riforma Fornero. Dunque, niente indennizzo in caso di licenziamento illegittimo. Resta il diritto di reintegra nel posto di lavoro. Altra, possibile, novità è un codice sui licenziamenti, destinato a rendere meno discrezionale l’esercizio dell’azione disciplinare quando si tratterà di comminare la massima punizione.

Tra i casi previsti, oltre al furto e alla corruzione, la falsa attestazione della presenza in servizio, lo scarso rendimento e la reiterata violazione del codice di comportamento. Sarà anche rivisto, e snellito, tutto l’iter.

Precariato

La riforma prevede un piano straordinario di assunzioni, che consente alle pubbliche amministrazioni di spendere per assunzioni a tempo indeterminato le risorse economiche oggi disponibili per l’utilizzo del lavoro flessibile.

Assemblee sindacali

Su proposta dell’Aran (sigla che sta per Agenzia Rappresentanza Negoziale Pubbliche Amministrazioni) si prevede di fissare una soglia minima di 30 minuti per la durata delle assemblee sindacali. Resta da definire il “tetto” massimo di durata.