All'indomani della firma sul nuovo contratto mobilità docenti 2017/8 (o per meglio dire l'ipotesi di contratto...) non potevano mancare le critiche e le polemiche. Si parlerà, purtroppo e ancora una volta, di chiamata diretta, argomento 'indigesto' in primis agli insegnanti, ma, a quanto pare, anche ai tecnici del Miur e ai sindacati. A criticare duramente la firma sul nuovo contratto è la Gilda degli Insegnanti che già in passato aveva attaccato i contenuti dell'intesa raggiunta lo scorso 29 dicembre.
Ultime news scuola, mercoledì 1 febbraio 2017: Gilda 'Obiettivo Miur spedire i docenti negli ambiti'
La vice coordinatrice nazionale, Maria Domenica Di Patre e Antonietta Toraldo, membro dell'esecutivo nazionale sono tornate sull'argomento, parlando senza mezzi termine di discriminazione tra docenti titolari di ambito e di ruolo. La Gilda sottolinea come il Miur stia continuando a portare avanti il progetto della legge 107 e uno degli obiettivi sarà quello di far confluire negli ambiti territoriali la maggior parte dei docenti, con tutte le conseguenze del caso, ovvero l'assoggettamento alla chiamata diretta 'discrezionale' da parte dei dirigenti scolastici.
Mobilità 2017/8, notizie 1 febbraio: Gilda 'evidente disparità di trattamento tra docenti'
Oltre a questo, specificano la Di Patre e la Toraldo, è stato disatteso l'accordo politico di fine dicembre proprio perchè l'intesa prevedeva la firma contestuale al termine delle due trattative che avrebbero dovuto svolgersi parallelamente, quella sulla mobilità e quella sul passaggio dei docenti da ambiti a Scuola.
Gilda degli Insegnanti sottolinea la volontà di non sottoscrivere questa ipotesi di contratto in quanto, in occasione delle numerose assemblee che si sono svolte in Italia, la maggior parte della categoria ha espresso il proprio dissenso nei confronti dell'accordo Miur-sindacati: in modo particolare si contesta l'abolizione della fase comunale e la disparità di trattamento tra docenti titolari su ambito e docenti titolari su scuola.