Il parametro dell'aspettativa di vita torna a far pesare la propria presenza sulla data di pensionamento dei lavoratori che desiderano fruire delle nuove misure di uscita anticipata previste in Legge di Bilancio 2017. Il riferimento va in particolare al c.d. anticipo pensionistico APE, che prevede la possibilità di accedere all'Inps con tre anni e sette mesi di anticipo rispetto a quanto previsto con i criteri di vecchiaia, oltre all'aver acquisito almeno 20 anni di versamenti per la volontaria o aziendale (che diventano dai 30 ai 36 anni per l'agevolata).

Ma anche chi riesce a centrare questi requisiti nel corso della sperimentazione dovrà necessariamente tenere conto dei calcoli Istat sui quali si basano gli adeguamenti periodici della speranza di vita. Le prossime due scadenze di verifica sono fissate al 2019 ed al 2021. In tali occasioni il parametro potrebbe essere di fatto congelato visti gli scenari al ribasso che caratterizzano gli ultimi conteggi, ma per il 2021 è previsto un adeguamento automatico che innalzerà l'età di vecchiaia ad almeno 67 anni.

Pensioni flessibili e APE: gli altri criteri di certificazione dell'Inps

Stante quanto appena indicato, è opportuno ricordare che tra i criteri di accesso all'APE, il legislatore ha indicato anche un ulteriore parametro legato all'importo del futuro assegno.

L'anticipo diventerebbe disponibile solo nel momento in cui la futura prestazione risulti uguale o superiore di almeno 1,4 volte l'assegno minimo, corrispondente ad un importo di circa 500 euro. La soglia per poter fruire dell'APE è pertanto fissata a poco più di 700 euro al mese. Un vincolo con il quale si vuole tutelare il futuro lavoratore contro il rischio di vivere situazioni di disagio economico in vecchiaia, ma che di fatto rischia di escludere dalla tutela proprio coloro che hanno avuto una carriera discontinua o condizioni di lavoro più difficili.

L'aspettativa di vita e gli effetti su RITA

Un altro elemento da considerare resta l'impatto dell'AdV su Rita, la rendita integrativa temporanea anticipata dei fondi pensione che lega la possibilità di richiesta al meccanismo di fruizione dell'APE. Per poter accedere alle agevolazioni sul pilastro previdenziale privato, sarà infatti necessario aver ottenuto la certificazione Inps riguardo i parametri dell'anticipo pensionistico.

Ne consegue che l'accesso ai benefici delle agevolazioni previste per RITA condiziona il lavoratore ad aver comunque maturato i requisiti dell'APE. Ed è proprio in questo senso che i parametri dell'aspettativa di vita potrebbero andare ad influire anche sull'anticipo del montante previdenziale accumulato nei fondi pensione privati.

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