E' il giorno della riforma Pensioni: riparte oggi (21 febbraio) alle ore 16 il nuovo tavolo di confronto tra l'esecutivo e le parti sociali. Si discuterà in generale della seconda fase della revisione del sistema previdenziale e dei decreti che dovranno essere emanati dalla presidenza del consiglio dei ministri per l'attuazione delle diverse misure previdenziale già inserite in legge di Bilancio 2017: dall'Anticipo pensionistico ai benefici per i lavoratori precoci, passando per l'Opzione donna estesa e il cumulo gratuito dei contributi previdenziali fino all'aumento e all'estensione della quattordicesima e allo stop alle penalizzazioni sulla pensione anticipata previste dalla legge Monti-Fornero.
Pensioni, riparte il confronto tra esecutivo e parti sociali
Al centro della prima riunione del tavolo di confronto che ricomincia oggi, in particolare, dovrebbero esserci i decreti per l'attivazione dal primo maggio dell'Anticipo pensionistico e la complessa questione del futuro previdenziale dei giovani sempre più penalizzati dalla disoccupazione, dal precariato, dai lavori discontinui che ne compromettono ovviamente anche il futuro pensionistico. Sarebbero questi i due temi principali, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Agi, che saranno affrontati oggi pomeriggio durante la riunione che si terrà nella sede del dicastero di via Veneto tra il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti e il leader di Uil, Cisl e Cgil, rispettivamente Carmelo Barbagallo, Annamaria Furlan e Susanna Camusso.
Oltre a segretari generali dei tre sindacati ci saranno anche i segretari di categoria dei pensionati.
Primo capitolo in discussione i decreti per l'Ape sociale
Le organizzazioni sindacali attendono oggi una "informativa" sui decreti attuavi, per essere certi che i provvedimenti siano "assolutamente coerenti" con quanto è stato messo nero su bianco nella legge di Bilancio 2017.
In particolare, per l'Anticipo pensionistico sociale, i sindacati chiedono l'estensione a una platea più ampia di beneficiari e non limitazioni. Le altre questioni che saranno al centro del confronto sulla riforma pensioni tra governo e sindacati sono quelli contenuti nel verbale d'intesa sottoscritto lo scorso 28 settembre a conclusione di una serie di incontri coordinati dall'allora sottosegretario alla presidenza del consiglio Tommaso Nannicini.
Tra i temi più caldi relativi alla fase 2 la definizione di ulteriori misure di riforma del sistema di calcolo contributivo, per fare in modo che i trattamenti pensionistici dei giovani lavoratori di oggi con redditi bassi e discontinui siano adeguati. Si discuterà anche del capitolo relativo allo sviluppo della previdenza integrativa. A proposito della previdenza complementare i sindacati propongono al riduzione delle tasse. "Noi - spiega Domenico Proietti, segretario confederale della Uil - chiediamo che la tassazione, portata dall'11 al 20%, sia abbassata".