Torniamo ad aggiornare i lettori della nostra rubrica "Parola ai Comitati" facendo il punto della situazione in merito ai decreti attuativi attesi per l'inizio di marzo. La scadenza appare importante ai fini delle nuove misure di flessibilità previdenziale previste all'interno della Legge di Bilancio 2017, visto che conterranno le istruzioni operative riguardanti misure come l'anticipo pensionistico (APE) o l'accesso alla quota 41 dei lavoratori precoci. Molti lavoratori sono in attesa di conoscere proprio tali criteri, in modo da comprendere se potranno inoltrare la propria domanda di pensionamento e quindi fruire delle nuove opzioni di tutela.

Per cercare di capire meglio la situazione, entriamo nel merito dei provvedimenti attesi, analizzandoli caso per caso all'interno del nostro nuovo articolo di approfondimento.

Riforma pensioni e decreti attuativi: occhi puntati sulle regole di attuazione della flessibilità

Partiamo dal primo Dpcm, che dovrà fornire tutte le informazioni operative relative all'APE. Ricordiamo che l'anticipo pensionistico sarà disponibile per tutti i lavoratori che hanno acquisito almeno 20 anni di contribuzione e 63 anni di età, a patto di avere un assegno sufficientemente capiente. Un secondo decreto dovrebbe invece approfondire le regole di attuazione della cosiddetta Ape sociale, ovvero l'uscita anticipata in favore dei lavoratori che vivono situazioni di disagio.

In questo caso i criteri contributivi si fanno però più stringenti (non meno di 30 anni di versamenti). Per i lavoratori precoci si attende un apposito Dpcm che dovrà regolamentare i casi in cui sarà possibile una riduzione dei requisiti contributivi, realizzando l'accesso alla pensione pubblica con la quota 41. Infine, un ultimo decreto ministeriale in arrivo dal MdL e dal Mef dovrebbe approfondire i criteri utili per il pensionamento anticipato dei lavoratori che hanno svolto attività usuranti.

Pensioni anticipate: per l'Ape si lavora sugli accordi con Abi e Ania

Parallelamente a quanto appena esposto è da segnalare anche l'attività in corso per il raggiungimento di nuovi accordi quadro con Abi e Ania, al fine di stipulare delle convenzioni utili per garantire tassi vantaggiosi rispetto al prestito pensionistico (APE).

Mentre un secondo fronte riguarda la chiusura di una nuova convenzione tra l'Istituto pubblico di previdenza ed il Ministero dell'Economia per far decollare il fondo di garanzia.

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