Nel pomeriggio di ieri è ripartito il confronto tra il Governo e la piattaforma sindacale formata da Cgil, Cisl e Uil in merito ai decreti attuativi riguardanti le misure previste in Legge di bilancio 2017, oltre che per la cosiddetta FASE 2 della riforma previdenziale. "Come vi avevo preannunciato si è tenuta la prima riunione del tavolo di confronto con il governo sulle pensioni" ha dichiarato il Segretario Generale Spi - Cgil Ivan Pedretti, spiegando che sono state "confermate tutte le decisioni prese nella legge di bilancio", mentre sono state già calendarizzate due nuove date per i prossimi confronti.

Si ripartirà il 1° marzo 2017, quando saranno diffusi i decreti attuativi relativi all'APE (sociale e volontaria) ed alle misure di flessibilità destinate ai lavoratori precoci. Per quanto concerne l'appuntamento successivo, ci si ritroverà il 23 marzo, quando si aprirà la seconda fase di discussione sugli altri punti già improntati all'interno del documento firmato lo scorso 21 settembre 2016. "La seconda fase dovrà affrontare molti temi importanti che riguardano i giovani, i lavoratori e i pensionati" ha quindi concluso Pedretti.

Pensioni flessibili, i decreti attuativi attesi per il primo marzo

L'attesa per i Decreti attuativi riguardanti le misure di flessibilità previdenziale dovrebbe quindi concludersi entro l'inizio del prossimo mese, stante che i provvedimenti risultano fondamentali per comprendere il perimetro di fruizione della misura.

Tra le novità in arrivo ci si attende un Dpcm finalizzato a fornire le istruzioni per l'Ape volontaria ed un secondo focalizzato sulle tutele dell'anticipo pensionistico di stampo sociale. Per i lavoratori precoci il Dpcm dovrà invece sciogliere i nodi riguardanti la fruizione della quota 41, mentre un ultimo provvedimento dovrà verificare l'accesso all'Inps per chi ha svolto attività usuranti.

Poletti: sulla Fase 2 si proseguirà con lo stesso metodo

Per quanto concerne invece la seconda fase del confronto, il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha spiegato di voler proseguire sulle basi di quanto già predisposto. "Il metodo che ha portato al verbale di intesa siglato dal Ministro del Lavoro e da Cgil, Cisl e Uil sulle Pensioni è sempre valido e proseguirà".

Oltre alla costituzione di una pensione di garanzia per i lavoratori che hanno effettuato versamenti nel sistema contributivo puro, vi è da approfondire il tema della speranza di vita in merito ai differenti lavori e dell'istituzione di un bonus (costituito da versamenti figurativi) per chi ha svolto lavori di cura in famiglia. Infine, i sindacati premono anche per rilanciare la previdenza complementare, abbassando la tassazione delle rendite ed equiparando il livello impositivo tra lavoratori pubblici e privati.

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