È difficile vedere la luce in fondo al tunnel, sembra che la crisi del mercato del lavoro non abbia vie d'uscita, soprattutto in Italia dove i dati sulla disoccupazione giovanile sono a dir poco allarmanti. C'è chi però ha preso alla lettera il significato della parola crisi, le cui radici etimologiche non hanno una connotazione negativa, ma significano semplicemente cambiamento.
Due storie che vanno controcorrente nascono proprio dentro i confini del nostro Paese, a Valenza ed a Cantù, che sembrano voler arginare l'ormai tristemente nota fuga di cervelli che sta colpendo l'Italia da qualche anno.
Bulgari cerca giovani artisti
Valenza è la patria dell'oreficeria: non a caso la maison Bulgari ha deciso di investire in un ambizioso progetto proprio all'interno di questa storica realtà del territorio. Era il 2015 quando l'idea è stata presentata proprio nella cittadina alla presenza anche del sindaco: una sede concepita nel rispetto dell'ambiente e realizzata con materiali a basso impatto, dove focalizzare l'attività creativa e produttiva della sezione oreficeria del noto marchio assorbito qualche tempo fa dalla francese LVMH. Manca poco al traguardo, e al tempo della progettazione, Bulgari stimava l'assunzione di 300 dipendenti da aggiungere a quelli già in forza presso il precedente stabilimento.
È per questo motivo che è stata lanciata una campagna di recruiting anche tramite web, dove si invitano giovani artisti ed artigiani dell'oro a proporre le loro candidature tramite l'indirizzo mail recruiting_valenza@bulgari.com. L'amministratore delegato Jean- Christophe Babin esorta le nuove leve a farsi avanti, spinti dal desiderio di coniugare innovazione e tradizione utilizzando l'arte e la manifattura, per continuare a garantire l'altissima qualità del prodotto accompagnata dalla sperimentazione del nuovo.
Il distretto del mobile di Cantù a caccia di rinnovamento
La storia del 17enne Lorenzo è quella di un ragazzo che finisce la scuola dell'obbligo con un sogno da inseguire, nonostante le paure e le titubanze legate alla giovane età. Il suo desiderio di crearsi un futuro lavorando su qualcosa di pratico ha preso letteralmente forma frequentando l'Enaip di Cantù, dove sta studiando per diventare operatore del legno e grazie al progetto di collaborazione tra l'istituto e le aziende manifatturiere della zona, sta "imparando il mestiere" anche dal lato concreto, affiancato da un tutor che segue gli aspiranti artigiani passo dopo passo, insegnando loro la differenza che c'è tra quello che si studia tra i banchi di scuola e quello che poi si deve applicare nel lavoro quotidiano.
Tutto ciò ha portato l'azienda presso cui Lorenzo sta effettuando il tirocinio a proporgli di trasformare lo stage formativo in una vera e propria assunzione al termine degli studi usufruendo di una recente normativa che regolamenta l'apprendistato.
Questi sono due esempi concreti, due boccate d'ossigeno in un Paese che sembra al collasso ma che fortunatamente sta ritrovando la spinta necessaria alla rinascita scavando nella tradizione e migliorando le già note eccellenze italiane.