Tema delle Pensioni sempre "caldo" in queste ultime ore. Una circolare dell'Inps, pubblicata sul sito dell'ente previdenziale il 16 marzo, è stata accolta con favore dalle lavoratrici che intendono andare in pensione con il regime Opzione Donna. La circolare fa riferimento al 2017. Per questo motivo, nel corso dei prossimi giorni, o meglio settimane, proseguirà la protesta di coloro che chiedono la proroga del regime fino al 2018. Tra i commenti dell'ultima ora, si registrano quelli di chi vorrebbe l'estensione della misura, oltre alle donne, anche agli uomini.

Opzione donna 2017, la nuova circolare dell'Inps

Da agosto 2017 le lavoratrici che rientrano nel regime sperimentale Opzione Donna potranno richiedere di andare in pensione anticipatamente, accettando un sostanziale taglio all'assegno previdenziale, poiché calcolato interamente con il sistema contributivo. Che cosa cambia con la nuova circolare dell'Inps? Fino a ieri, la Legge di Bilancio 2016 prevedeva che potessero chiedere la pensione anticipata "rosa" le lavoratrici che avevano maturato 35 anni di contributi (e 57 anni e 3 mesi di età anagrafica, un anno in più per le autonome) entro la data del 31 dicembre 2015. Da oggi, invece, il messaggio numero 1182 dell'Inps, che fa riferimento all'articolo 1 comma 222 della Legge di Bilancio per il 2017, viene concessa la possibilità di richiedere l'opzione donna anche alle lavoratrici che, per effetto dell'incremento della speranza di vita, non hanno maturato il requisito anagrafico entro il 31 dicembre 2015.

Proroga Opzione donna 2018, nuova manifestazione di protesta

Non si placa, intanto, la protesta delle lavoratrici che chiedono la proroga del regime Opzione donna al 2018. È prevista per il prossimo 23 marzo la nuova manifestazione, in piazza. La richiesta, oltre alla proroga al prossimo anno, è di rendere strutturale la misura.

La protesta avrà inizio alle ore 10 del mattino, in piazza Montecitorio, davanti all'edificio della Camera dei Deputati. Accanto a coloro che chiedono, con forza, la possibilità di andare in pensione nel 2018 attraverso il regime di opzione donna, ci saranno anche i lavoratori precoci, come annunciato qualche giorno fa da uno degli amministratori del gruppo "Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti", Roberto Occhiodoro. Sarà l'occasione, per la categoria, di tornare a chiedere quota 41 per tutti, l'unica misura che, ad oggi, soddisferebbe i lavoratori.