Sono ore calde sul fronte Pensioni. Al variegato gruppo di coloro che si dichiarano come "anti-Fornero", si è aggiunto nella giornata di ieri anche Gianfranco Rotondi, segretario di Rivoluzione Cristiana. L'affondo è arrivato su Twitter. In settimana, l'attuale legge che regolamenta il sistema previdenziale era stata attaccata da Alessandro Di Battista, una delle personalità più influenti del Movimento 5 Stelle. In tempi non sospetti fu Salvini a sparare a zero contro la riforma pensioni votata, a larga maggioranza, nel 2011, durante il governo Monti.
Riforma Fornero, l'attacco di Rotondi sui social
È tempo, un po' per tutti, di campagna elettorale. Si inserisce probabilmente sotto questo aspetto l'attacco frontale del segretario politico di Rivoluzione Cristiana nei confronti della legge Fornero. "Dalla legge Severino alla riforma Fornero: il programma del Centrodestra dovrebbe partire dalla cancellazione di ogni provvedimento di Monti", queste le parole utilizzate da Gianfranco Rotondi in un tweet postato nella giornata di ieri e che ha raccolto, complessivamente, 13 retweet e 24 mi piace. Rotondi, insieme alla Lega Nord di Salvini, fu tra i pochi a non votare sì in occasione della votazione in Parlamento sulla riforma previdenziale voluta dall'esecutivo montiano, all'indomani della caduta del governo Berlusconi.
Al contrario di Forza Italia, che invece diede, in blocco, il proprio parere favorevole su quella che, ad oggi, è una delle riforme più odiate dai lavoratori italiani.
Lavoratori precoci in piazza Montecitorio la prossima settimana
Giovedì 23 marzo i lavoratori precoci saranno in piazza a Montecitorio per protestare contro il governo Gentiloni e la classe politica in generale.
Oggetto di discussione la quota 41 per tutti, provvedimento che appare oggi "lontano". Di pochi giorni fa l'analisi del Corriere della Sera, secondo cui si va verso un accesso ulteriormente limitato per l'Ape sociale. Corsia preferenziale per i disoccupati, successivamente le altre categorie, già definite all'interno della legge di Bilancio 2017.
Una misura che, se confermata, andrà a colpire gli stessi precoci. Le porte dell'anticipo pensionistico si aprirebbero, inizialmente, soltanto a coloro che, al momento, sono senza lavoro. Qualora le risorse stanziate per il 2017, che ammonterebbero a 300 milioni di euro, dovessero terminare, tutte le restanti categorie resterebbero escluse. Se così fosse, non sarebbe di certo un bel biglietto da visita quello con cui si presenterebbe l'Ape agli occhi dei pensionandi italiani.