Anche in questa domenica di fine aprile continua a tenere banco il tema riforma Pensioni 2017 perché l'uscita anticipata tramite Ape social e quota 41 sembra non arrivare più. Dopo avervi parlato dei ritardi e della franchigia inserita nella settimana appena trascorsa, oggi focalizziamo l'attenzione ancora una volta sulla data dell'1 maggio, che ormai praticamente rappresenta ben poco per questi due provvedimenti. Come riportato da Pensionioggi.it, infatti, lavoratori precoci e ultra sessantatreenni interessati dovranno attendere ancora per poter inviare domanda all'Inps.

Negli ultimi giorni l'Ape social è stato dichiarato un intervento che renderà l'intervento retroattivo proprio a causa dei ritardi, ma c'è la necessità di altro tempo perché i due decreti, per quanto riguarda Ape social e precoci interessati a Quota 41, devono essere modificati dall'organo esecutivo e visionati dalla Corte dei Conti prima della pubblicazione ufficiale. Queste operazioni dovrebbero concludersi entro una decina di giorni, ma è chiaro che la data dell'1 maggio, a questo punto, non sarà neanche minimamente pensabile.

Riforma pensioni: preparazione della domanda per l'uscita anticipata

Per quanto riguarda le domande, come già detto nei giorni scorsi, gli interessati ad Ape social o a quota 41 dovranno prima di tutto fare richiesta entro il 31 luglio prossimo, poi ottenere la certificazione da parte dell'Inps entro il 30 settembre e, in caso di esito positivo il lavoratore beneficiario potrà presentare domanda di accesso alle prestazioni che, ricordiamolo, avranno una validità retroattiva.

I beneficiari e i requisiti di tali provvedimenti restano quelli indicati nei giorni scorsi. Va precisato che i requisiti per accedere ad Ape o eventualmente alla quota 41 devono essere già raggiunti nel momento in cui si produce l'istanza, eccezion fatta per i requisiti di anzianità contributiva per chi fa domanda in stato di disoccupazione.

L'importante è che questi requisiti siano raggiunti entro la fine dell'anno. Per quanto riguarda i lavoratori precoci, infine, ci sarebbe anche la possibilità di sfruttare la norma che prevede che chi ha la possibilità di cumulare periodi assicurativi presso gestioni previdenziali diverse, può farlo nel tentativo di raggiungere il requisito contributivo di 41 anni. Se questa dovesse essere confermata, sarebbe un provvedimento fondamentale per molti lavoratori.