Con il varo di otto decreti attuativi da parte del Consiglio dei Ministri prende corpo definitivamente la riforma della Scuola. I decreti approvati oggi (7 aprile) fissano le nuove modalità per la maturità (a partire dal 2019) e per diventare insegnanti. Ridisegnata anche l'istruzione professionale per la quale i provvedimenti del governo prevedono nuove risorse per il diritto allo studio. Introdotte con i decreti attuativi novità anche per quanto riguarda l'educazione della fascia d'età che va da 0 a 6 anni, per l'inclusione degli alunni diversamente abili, per le scuole all'estero.

Buona Scuola, approvati i decreti della riforma di Renzi

"Con questo atto e con il lavoro fatto in questi mesi dalla ministra Fedeli insieme alla presidenza e ad altre strutture del governo - ha commentato il premier Paolo Gentiloni dopo l'approvazione degli 8 decreti - si completa e si vara definitivamente la riforma della scuola", nota anche come Buona Scuola, anche se in molti hanno avuto da ridire sul nome dato alla legge 107 dall'ex premier Matteo Renzi. La legge Buona Scuola "rappresenta - ha sottolineato il presidente del consiglio nel corso della conferenza stampa convocata dopo la riunione del consiglio dei ministri - una notevole iniezione di qualità nella nostra scuola". "I provvedimenti approvati oggi in Consiglio dei Ministri - ha dichiarato la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli - sono il frutto di un lungo lavoro di consultazione in sede parlamentare, nelle commissioni competenti.

C'è stato un ampio confronto - ha proseguito - che è servito a migliorare ed arricchire i testi. Si tratta di decreti - ha sottolineato la Fedeli - che qualificano ulteriormente il sistema di Istruzione del nostro Paese".

Delusi i sindacati, Orlando chiede confronto su prove Invalsi

Per l'Anief, invece, "la scuola italiana - si legge in una nota - precipita nel caos" dopo il varo dei decreti attuativi che "chiudono il cerchio sulla disastrosa legge 107.

Già da settembre - prosegue la nota dell'Anief - se ne accorgeranno pure le famiglie di alunni che frequentano le nostre scuole; a iniziare - viene evidenziato - dalle 260mila con figli disabili o con problemi d'apprendimento". "Un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto - ha commentato il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi - a seconda della delega presa in considerazione.

Ciò che valuteremo - ha aggiunto il dirigente sindacale - sono le conseguenze concrete dell'impianto delle deleghe sulla comunità scolastica e le ricadute sul personale, in termini di diritti e doveri - ha spiegato - di natura contrattuale".

Ora si resta in attesa dei decreti attuativi della riforma pensioni

"L'approvazione dei decreti legislativi avviene - ha commentato il segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra - dopo un percorso di confronto insufficiente, che ha impedito l'introduzione - ha sottolineato il dirigente sindacale - di numerose proposte migliorative avanzate dalle organizzazioni sindacali e, più in generale, dal mondo della scuola". Nel frattempo, il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, attualmente candidato per la segreteria del Pd contro Matteo Renzi e Michele Emiliano, in consiglio dei ministri, secondo quanto riporta l'Agi rilanciando fonti parlamentari, di aprire una riflessione sulle prove invalsi, i test standardizzati, ovvero uguali per tutti, per gli studenti delle scuole italiane.

Intanto, dopo i decreti attuativi della Buona Scuola si resta adesso in attesa dei decreti attuativi per l'attuazione della riforma Pensioni che dovrebbero essere varati al prossimo consiglio dei ministri.