Partirà con almeno due settimane di ritardo la pensione anticipata 2017 nella formula volontaria. E' quanto emerso dal convegno "Tuttolavoro", tenutosi nella giornata di ieri presso la sede de Il Sole 24 Ore. Presente, per il Governo Gentiloni, il consigliere economico Stefano Patriarca. Varie le novità emerse per la pensione anticipata Ape volontaria: in particolar modo, le percentuali che potranno essere richieste di anticipo pensionistico a seconda dell'età (a partire dai 63 anni) nella quale si fa richiesta. Ovvero, di quanto il contribuente anticiperà l'uscita rispetto alla pensione di vecchiaia.

Inoltre, sono stati forniti i calcoli di quanto si perde di pensione a seconda del momento dell'uscita. Ulteriore novità del giorno è l'innalzamento della percentuale, da 29 a 30, del costo dell'assicurazione legata al rimborso del prestito pensionistico, nel caso in cui il futuro pensionato dovesse morire prima della scadenza dei venti anni di rimborso.

Pensioni anticipate 2017: quando l'Ape social, volontaria e i precoci quota 41?

La pensione anticipata Ape 2017 dovrebbe debuttare, pertanto, non prima della metà del prossimo maggio, mentre al 1° dello stesso mese partiranno, senza ritardi secondo il Governo Gentiloni, l'uscita dei lavoratori precoci con quota 41 e l'anticipo pensionistico Ape social.

Tuttavia, le ultime novità riguardano le condizioni economiche della pensione anticipata volontaria. L'importo minimo al mese di anticipo dovrà essere di 150 euro, mentre saranno previste quattro fasce (e non più tre) di anticipo finanziario che oscilleranno tra il 75 ed il 90 per cento. Nello specifico, il 75 per cento della pensione netta verrà assicurato se l'anticipo dovesse essere di almeno 36 mesi, l'80 per cento per anticipi da 24 fino a 36 mesi, l'85 per cento tra i 12 e i 24 mesi, il 90 per cento fino a 12 mesi.

Qual è il taglio dell'assegno con la pensione anticipata 2017?

Importanti e chiare sono state le simulazioni di quanto si perde di assegno con la pensione anticipata a seconda delle percentuali. Su una pensione netta di mille euro, infatti, l'anticipo di 6 mesi (percentuale del 90%) garantirebbe un importo Ape di 900 euro, una rata di 26,88 euro e una pensione netta di 973,12 euro.

Richiedendo un anticipo di 18 mesi (850 euro importo Ape), la rata sale a 76,17 e la pensione netta scende a 923,83, mentre a 30 mesi (80%), l'importo Ape scende a 800 euro e la rata sale a 119,48, con una pensione netta di 880,52 euro. Infine, con 43 mesi di anticipo (Ape 750 euro), la rata sale a 160 euro e la pensione netta a 840. Gli stessi calcoli possono essere effettuati su una futura pensione netta di 1.500 euro: con 6 mesi di anticipo, la rata è di 40,32 euro (pensione netta di 1.459,68), con 18 mesi la rata sale a 114 euro e la pensione scende a 1.386, con 30 mesi si paga la rata di 180 euro (pensione di 1.320) e con 43 mesi la rata è di 240 euro (pensione di 1.260).