Se è vero che ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, è anche vero che quella degli aspiranti assistenti giudiziari di fronte alle ingiustizie subite nell'ambito della selezione pubblica, non è tardata ad arrivare.
Sono infatti circa duemila i concorsisti che in questi giorni hanno deciso di aderire ad un ricorso collettivo per ottenere equità, trasparenza e giustizia, elementi che dovrebbero caratterizzare ogni contratto pubblico e che, invece, sono stati i grandi assenti dell'ennesimo pasticcio all'italiana.
Il ricorso è stato affidato all'avvocato Leo Stilo, il quale sta raccogliendo tutte le informazioni del caso per preparare al meglio l'azione legale.
Per questo motivo, è disponibile online un portale che, tra le altre cose, contiene anche tutte le indicazioni utili per aderire al ricorso.
I candidati gridano la loro indignazione e denunciano quanto subito
Con l'intenzione di informare sull'ennesima ingiustizia subita, riportiamo quanto è stato pubblicato online, in queste ore, da due portavoce dei concorsisti come assistenti giudiziari.
"Scrivo a nome di circa 2.000 persone, una piccola parte dei ben oltre 70.000 partecipanti al concorso per assistenti giudiziari bandito dal Ministero della Giustizia. Vi scrivo per illustrarvi ciò che sta accadendo in seno al concorso sopra citato: 1) a fronte di 308.000 domande pervenute, come da bando, il Ministero organizza prove preselettive ma ne rimanda la calendarizzazione per ben due volte tra febbraio e marzo (e questo è comprensibile visto l'incredibile numero di domande giunte); 2) per ottemperare al dovere di trasparenza, il Ministero pubblica banca dati del concorso in data 20/04 e indice la prova di presentazione prevedendo un calendario con doppio turno di accesso spalmato su 3 settimane (8-24 maggio); 3) le banche dati sono scaricabili e stampabili e questo determina una prima anomalia concorsuale: avvantaggiare i candidati degli ultimi giorni di prove poiché hanno molto più tempo per visionare, studiare e, persino, imparare domande e risposte (non che le banche dati abbiano questo scopo, ma tant'è); 4) in sede di concorso, a molti candidati è stata fornita arbitrariamente dal personale addetto ad identificazione ed accesso, la busta col codice identificativo (che invece doveva essere sorteggiata dal candidato); 5) numerosi sono stati i disguidi, specie nei primi giorni, causati dal blocco di alcuni computer (ho omesso fin qui di dire che, per la prima volta, un concorso si è svolto con modalità telematica); 6) la prova consisteva in un quiz di 50 domande a risposta multipla da svolgere in 45 minuti (tempo oltremodo congruo); 7) a molti candidati sono stati somministrati test con domande e/o risposte incomplete.
Gli interessati hanno fatto verbalizzare l'accaduto ed hanno finito la prova con la rassicurazione che tali risposte sarebbero state "abbuonate"; 8) a conclusione delle giornate preselettive, com'era ovvio e prevedibile, è partito lo snervante periodo di attesa dell'elenco degli ammessi alla seconda prova annunciato dal Ministero per la giornata odierna (30/05); 9) in data 25/05 qualcuno non interno al Ministero ha pubblicato un file contenente identificativo e voto di ogni candidato (tutti verificati e veritieri); 10) questo gettava nello sconforto tantissima gente.
A causa dell'elevato numero di partecipanti e della ristretta quantità di persone ammesse alla seconda prova (da bando 3.200 più pari merito con il 3.200esimo...poco più dell'1%), la preselezione si è rivelata essere non una prima scrematura ma - di fatto - la selezione delle "eccellenze" (non tutte realmente tali, alla luce di una banca dati mandata a memoria); 11) da verifiche e testimonianze è emerso che molte persone con i test somministrati incompleti, si son viste attribuire dalla Commissione un punto per ogni domanda incompleta, con un iniquo vantaggio facilmente comprensibile; 12) sempre in barba al principio di equità e di pari opportunità tra candidati, il giorno 26/05 il Ministero riconvoca per il 31/05 circa 5.000 persone per far ripetere la prova e molte tra loro avevano ottenuto, a fronte di una o due domande tronche, punteggi irrisori (frutto di almeno 5, 6 o - ci è dato sapere - 9 errori); 13) ancora più scandaloso di quanto fin qui esposto, è che a questa nuova ed ingiusta convocazione avranno facoltà di partecipare alcuni candidati che non hanno lamentato anomalie durante la somministrazione del test e che, a differenza di altri, hanno commesso un numero di errori decisamente elevato".
L'intervento si conclude spiegando che i ricorsisti sono divisi in due grandi gruppi. Il primo è rappresentato da coloro che, con test regolari, hanno commesso 1-2 o al massimo 3 errori, e che trovano ingiusto vedersi superare in graduatoria da persone palesemente avvantaggiate dall'elargizione ingiustificata di punti, o dall'altrettanto inspiegabile concessione di una seconda chance. Nel secondo gruppo, invece, ci sono i concorsisti che, a fronte di una bassa votazione, non tollerano che ad altri sia data un'ulteriore chance, che a loro non è stata concessa.