Sarà dura la vita degli impiegati in Emilia Romagna. Questa regione ha adottato una serie di regole stringenti relative ai comportamenti che i dipendenti pubblici dovranno tenere durante l'orario di Lavoro. L'amministrazione regionale ha redatto un documento che contempla norme sulla presenza in ufficio, e nuovi controlli sugli impiegati. Sarà compito dei dirigenti, ad esempio, verificare periodicamente la corrispondenza tra presenza in ufficio dei lavoratori e timbrature dei badge. I dipendenti dovranno, d'ora in poi, fornire una valida giustificazione in merito alle assenze, per evitare contestazioni disciplinari.
Cronometrate, inoltre, saranno le pause caffè e sigaretta. Come? Con un segnatempo installato davanti ai bar degli uffici pubblici.
Niente più "furbetti del cartellino" in Emilia Romagna
La vicenda dei "furbetti del cartellino" ha evidentemente scottato anche la Regione Emilia Romagna, che ha avviato una vera e propria crociata contro i fannulloni. Niente più pause caffè interminabili, uscite anticipate, dubbie timbrature del badge etc. In base a un documento stilato recentemente dall'amministrazione regionale, gli impiegati che vorranno andarsi a prendere un caffè, dovranno timbrare il cartellino sia all'entrata che all'uscita dal luogo di lavoro. Lo stesso vale per chi vorrà fumarsi una sigaretta: obbligo di timbrare il cartellino, e il tempo perso va recuperato alla fine del turno.
Verranno monitorati attentamente anche gli spostamenti tra le varie sedi della Regione: il tempo massimo per muoversi tra i vari edifici regionali in viale Aldo Moro, ad esempio, non dovrebbe superare i 15 minuti.
L'ira dei sindacati
Il giro di vite della Regione Emilia Romagna nel campo del controllo dei dipendenti pubblici non finisce qui.
Sarà vietato, in estate, recarsi in ufficio con outfit da spiaggia. Bandite, dunque, ciabatte infradito e abiti eccessivamente da mare. La Regione richiede "decoro e buon gusto" sia nel modo di vestire che negli atteggiamenti da assumere sul posto di lavoro.
La nuova regolamentazione introdotta in Emilia Romagna non piace affatto ai sindacati e al M5S.
Adele Ventura (Fp-Cgil) ha affermato che la nuova disciplina mortifica i lavoratori, in quanto percepiscono una mancanza di fiducia nei loro confronti da parte dell'amministrazione pubblica. Della stessa opinione anche Sonia Uccellatori (segretario organizzativo della Cisl-Fp regionale), secondo cui non bisogna alimentare un clima da "caccia alle streghe". Attacco ironico, invece, quello della consigliera regionale del M5S Silvia Piccinini, che prevede un secondo Tapiro d'oro per Bonaccini.