Si torna a parlare di riforma PA 2017 in questi ultimi giorni perché si va verso il via libera definitivo. Nei prossimi giorni, infatti, il Consiglio dei Ministri dovrebbe dare l'ok e quindi il disco verde per quanto riguarda il decreto legislativo che contiene tutti i correttivi al testo unico del pubblico impiego e per quanto concerne il decreto sulla valutazione delle prestazioni dei dipendenti del settore pubblico. Dopo avervi parlato del passaggio delle visite fiscali in mano all'Inps, dunque, ecco le ultime novità sui decreti.

Come già detto, si attende il via libera del Consiglio dei Ministri sui provvedimenti che sono stati già vagliati dalle Commissioni Parlamentari e che hanno dato il proprio parere positivo ma con alcune osservazioni aggiuntive.

E contemporaneamente il Governo finalmente porterà avanti anche l'atto della Funzione Pubblica all'Aran, concernente il rinnovo dei contratti del settore pubblico. Un'attesa davvero estenuante quest'ultima, che permane da ben otto anni.

Ecco i correttivi richiesti per la riforma PA 2017

Tornando a parlare delle visite fiscali all'interno della riforma PA 2017, le Commissioni hanno chiesto di introdurre delle disposizioni transitorie, che permettano il passaggio al nuovo sistema con l'Inps in maniera efficiente. Sulla tanto discussa lotta al lavoro precario, invece, il cambiamento potrebbe riguardare soprattutto il requisito di maturazione: i tre anni di servizio che devono essere maturati almeno per ottenere tale requisito, negli ultimi otto anni venga maturato al 31 dicembre 2017 invece che al momento in cui entra in vigore il decreto legislativo.

Inoltre si richiede anche che il piano di assunzioni straordinario riguardi anche quei lavoratori che adesso non sono più in servizio presso l'amministrazione.

Le altre correzioni da mettere in gioco per la riforma PA 2017 riguardano i disabili e in particolare il riconoscimento anche a coloro i quali hanno figli con gravi disabilità, della priorità per l'assegnazione del posto di lavoro nel comune di propria residenza o di quella dei propri figli.

Altre modifiche importanti riguardano poi il salario accessorio, il piano triennale dei fabbisogni delle PA e il problema legato ai premi e alle sanzioni. Non resta, dunque, che capire quali di queste correzioni verranno prese in considerazione da parte del Governo e quale di queste entrerà ufficialmente a far parte della riforma PA.

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