Torniamo ad aggiornare i lettori della nostra rubrica "Parola ai Comitati" riportandovi in anteprima i commenti di Orietta Armiliato, fondatrice del Comitato Opzione Donna Social. Quella appena trascorsa, è stata definita dalla rappresentante delle lavoratrici come "una settimana interlocutoria", dove hanno preso forma "molte discussioni circa il tema dei decreti attuativi". I provvedimenti "ancora non hanno visto la loro pubblicazione alimentando un clima di incertezza, che crea sfiducia e rallenta ogni possibile avvio di trattativa dei temi contemplati nella cd.Fase".

Pensioni anticipate: disatteso l'avvio fissato al primo maggio

"ieri, oramai ai blocchi di partenza da qualche settimana, doveva avere il suo start" l'anticipo pensionistico di stampo sociale, "ma che invece ha, ancora una volta, trattenuto in canna il suo colpo di pistola. Questo quanto Roberto Ghiselli (Cgil) ci ha detto, commentando l'incontro di ieri: "da un lato si stenta a chiudere la fase uno, in particolare per quanto concerne l’attivazione dell’Ape sociale e gli interventi per i lavoratori precoci e dall’altro non si riesce a far decollare la fase due, nella quale ci si dovrebbe concentrare su nodi altrettanto importanti come la pensione per i giovani, la flessibilità in uscita, la differenziazione dell’attesa di vita, il lavoro di cura, la previdenza complementare e la rivalutazione delle Pensioni in essere".

Quindi nulla di "imbastito" per ora e tutto nuovamente rimandato al prossimo incontro, che è stato posto in agenda per il prossimo 10 Maggio", ha ricordato Armiliato.

I nuovi temi da affrontare sulla FASE 2

In riferimento al prossimo incontro, Armiliato ha quindi ricordato che "sarà davvero necessario iniziare il confronto per poter mettere le diverse proposizioni su una piattaforma che non solo definirà i termini del confronto ma che andrà a riempirsi di contenuti e di proposte, funzionali e necessarie a portare avanti il processo iniziato con la Legge di Bilancio 2017".

Pensioni anticipate e opzione donna: il commento sulla risposta del MdL

Infine, Armiliato ha ricordato "la risposta giunta da parte del Ministero del Lavoro che conferma, ancora una volta, la definitiva chiusura della sperimentazione di quanto all'art. 1 coma 9 della Legge 243/2004 giunta a seguito delle quattro interrogazioni presentate al Senato da diverse compagini politiche che ne chiedevano la sorte e/o la possibile proroga.

Anche in questa occasione, non sono mancate le solite considerazioni di basso profilo rivolte sia ai vari membri della Commissione Lavoro, sia ai Sindacati e sia al nostro Comitato, tutte volte a strumentalizzare in negativo ovviamente i concetti oggettivi espressi dalle parti su questo tema in varie occasioni e dunque, l'unica cosa che provocatoriamente mi verrebbe da dire é "perdonateli perché non sanno....quello che dicono!".

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