Dopo l'annuncio del ministero dell'Istruzione di Valeria Fedeli dell'assunzione di 52 mila docenti nella Scuola per l'anno 2017/2018, le attenzioni sono concentrate su quali regioni saranno assegnatarie dei posti promessi e sui criteri che saranno alla base delle assegnazioni. In tutto, stando ai numeri delle cattedre libere nelle scuole, 15.100 posti arriveranno dal nuovo organico di diritto, ma occorrerà sottrarre 2 mila cattedre destinate al sostegno e 2 mila e duecento per gli istituti musicali. Le pensioni dei docenti libereranno altri 21 mila posti e ulteriori 16 mila sono già disponibili.

Assunzioni scuola e mobilità 2017/2018: dove saranno assegnati i docenti?

Oltretutto, occorre far chiarezza sui numeri delle reali assunzioni dei docenti nella scuola da settembre 2017. Il 40 per cento delle cattedre libere, infatti, andrà alla mobilità (il 30% ai trasferimenti interprovinciali e il restante 10% ai passaggi di cattedra o di ruolo). Dunque, alle assunzioni andrà il 60 per cento delle cattedre vacanti, con molti interrogativi sulla dislocazione dei posti. Nei giorni scorsi, Italia Oggi aveva anticipato, secondo quanto contenuto nella bozza della circolare alla quale sta lavorando il ministro Fedeli, che i criteri di assegnazione delle cattedre alle scuole non seguiranno solo la logica della popolazione scolastica, motivo per il quale la maggioranza dei posti andrebbe alle scuole del Nord Italia.

Ma entreranno in gioco criteri che tengano conto delle reali situazioni di disagio delle scuole e degli alunni, come le aree montane o interne, le zone con maggiore dispersione e di più frequente abbandono della scuola e quelle interessate dai fenomeni immigratori. E, in base a questi ultimi parametri, avvantaggiati dell'ondata di assunzioni e di mobilità, dovrebbero essere i docenti delle scuole del Sud.

Scuola, 52 mila cattedre 2017/18: assunzioni da Gae, concorsi e graduatorie istituto

In più c'è da considerare un ulteriore aspetto riguardo alle assunzioni dei docenti nelle scuole per il prossimo anno. Sui posti disponibili, infatti, si procederà con l'assegnazione per la metà dai docenti delle graduatorie a esaurimento (le Gae) e, per l'altra metà, dalle graduatorie del concorso 2016.

Sebbene ai due elenchi appartengano moltissimi docenti che hanno vissuto per anni la precarietà nella scuola, lo stesso non può dirsi per i precari storici di seconda e di terza fascia delle graduatorie d'istituto. La loro assunzione in ruolo è slittata ai prossimi anni quando, nella fase di transizione annunciata dalla Fedeli, dovranno superare un concorso leggero e un periodo di tirocinio più breve rispetto a quello che intraprenderanno i vincitori del concorso nella scuola del 2018. Intanto, per il prossimo anno, non avranno speranze di assunzione e, per i docenti di terza fascia, nemmeno di fare supplenze, dato che hanno già esaurito i 36 mesi di servizio da precari nella scuola.