Marianna madia, ministro per la Funzione pubblica, ha chiarito sulla propria pagina Facebook la questione relativa alle assenze per malattie gravi in vista del rinnovo dei contratti statali 2017 e delle nuove regole contenute nella riforma della Pubblica Amministrazione. Regole che, come indicato tra l'altro dalla stessa Madia, saranno incluse nell'Atto di indirizzo che il Governo trasmetterà all'Aran per la trattativa con i sindacati per i rinnovo dei contratti statali dei prossimi mesi. In particolare, il ministro è intervenuto in risposta ad un articolo apparso nella giornata di sabato 8 luglio per respingere la riduzione delle tutele per gli impiegati statali che siano affetti da gravi malattie e che necessitino, pertanto, di terapie salvavita.
Ultime novità oggi contratti statali: assenze e malattie nella riforma Pa 2017
La riforma della Pubblica amministrazione e il successivo rinnovo dei contratti statali 2017 continuerà a offrire le stesse tutele di assenza per gli impiegati che debbano effettuare le terapie salvavita, come ad esempio la chemioterapia. Secondo quanto prevedono i contratti statali attuali, i giorni nei quali il dipendente si può assentare per fare le cure non hanno dei limiti e, precisa la Madia, si continuerà su questa strada.
Tuttavia, rispetto a quanto succede attualmente, la Madia promette di aumentare le tutele di assenza anche nei giorni successivi alle cure salvavita. Infatti, ad oggi, non esiste una particolare garanzia per i giorni susseguenti alle terapie nei quali un dipendente del pubblico impiego sia costretto ad assentarsi per gli effetti, ad esempio, della chemioterapia.
Nell'atto di indirizzo, promette il ministro, tale tutela sarà disciplinata. Infatti, il documento in preparazione per l'Aran, conterrà questo punto, ovvero una garanzia ulteriore.
Riforma Pa Madia 2017: comporto massimo assenze per malattie
Pertanto, è spiegato nel post della Madia, l'ampliamento delle tutele per le assenze per malattie gravi dovrà essere previsto nell'atto di indirizzo che guiderà il rinnovo dei contratti statali 2017.
Nello specifico, dovranno essere previste delle giornate nelle quali sia possibile assentarsi in conseguenza degli effetti collaterali prodotti da alcune terapie. Tali assenze non dovranno essere conteggiate nel comporto massimo previsto dai contratti statali. Dunque, le assenze dovute agli effetti collaterali delle cure per le malattie più gravi non andranno a incidere sui diciotto mesi prorogabili di altri diciotto (si tratta del limite degli attuali contratti, in attesa delle novità del rinnovo) prima che possa essere determinata la riduzione degli stipendi. Una novità che occorrerà constatare come verrà messa in pratica con il rinnovo dei contratti degli statali, bloccati da circa 8 anni.