I due grandi dibattiti che si stanno attualmente alimentando nel mondo della previdenza, ovvero quello della flessibilità previdenziale e quello dell'eventuale applicazione dell'AdV, sembrano destinati ad incrociarsi ancora una volta nel prossimo futuro. L'APE sociale potrebbe infatti estendersi fino a 67 anni senza ulteriori interventi del legislatore, qualora dovessero applicarsi gli adeguamenti automatici basati sulle statistiche Istat. Al fianco di questa discussione se ne sta alimentando poi un'altra, centrata sulle nuove generazioni. Stiamo parlando della proposta di rendere gratuito il riscatto di laurea, un'eventualità che sembrava poter inizialmente risultare disponibile ad un vasto pubblico e che nell'ultima sua formulazione sarebbe invece destinata solo a chi inizierà l'università il prossimo anno.
Vediamo insieme tutti i dettagli nel nostro nuovo articolo di approfondimento sulle Pensioni pubbliche.
Uscite anticipate: cosa accadrà all'APE sociale in caso di adeguamento all'AdV?
La durata dell'APE sociale potrà estendersi fino a 43 mensilità, qualora l'Inps dovesse trovarsi ad applicare i parametri dell'Aspettativa di vita ai criteri di pensionamento della quiescenza di vecchiaia. A chiarirlo sono Governo e Inps, il primo attraverso il proprio decreto attuativo ed il secondo tramite la circolare n. 100 del 2017. Nella pratica, è stato cancellato il criterio della distanza massima dalla quiescenza di 3 anni e 7 mesi. Vengono invece confermati i requisiti contributivi per l'attivazione del diritto alla fruizione dell'agevolazione, che vanno dai 30 ai 36 anni a seconda della specifica situazione di disagio individuata dal legislatore (disoccupazione, invalidità, caregivers e lavoratori che hanno svolto attività gravose o usuranti).
Laurea e riscatto gratuito per il pensionamento: si restringe il piano di contribuzione figurativa
Nel frattempo proseguono gli aggiornamenti anche in merito al tema del riscatto gratuito della laurea per i giovani inseriti nel sistema contributivo puro. Il dibattito pubblico era partito con l'ipotesi di aprire ad una possibile contribuzione figurativa con un'ottica universale.
In pratica, si era individuata come destinataria la classe dei giovani nati successivamente al 1980. Stante il punto di partenza appena descritto, nelle sue ultime formulazioni la misura sembra però destinata a restringersi per via del costo, che risulterebbe troppo oneroso per le casse pubbliche. I tecnici avrebbero quindi allo studio una seconda versione ridotta, in grado di prevedere un bonus valido sopo per chi si iscriverà all'università il prossimo anno.
Si potrebbe avviare così una prima sperimentazione, in attesa di verificarne l'impatto e di trovare le risorse per poter rendere il provvedimento davvero universale.
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