La Legge 232 dell’11 dicembre 2016, o meglio la Legge di Bilancio in vigore dal 1° gennaio, ha riservato una serie di agevolazioni rivolte alle imprese ed ai loro dipendenti, al fine di promuovere, come riporta l’Inps, forme di lavoro stabili. In relazione a questa novità normativa introdotta dall’ultima manovra finanziaria del Governo, l’Inps ha emanato la circolare 109 del 10 luglio scorso. Si tratta di un documento ufficiale dell’Istituto che è incaricato di applicare sul campo quanto imposto dalla Legge. Ecco cosa dice l’Inps e come funzionano gli sgravi contributivi validi per il biennio 2017/2018.

Esonero dal versamento dei contributi

L’incentivo previsto, altro non è che un esonero dal versamento dei contributi previdenziali da parte dei datori di lavoro che assumono nuovi addetti nel periodo compreso tra il primo gennaio 2017 ed il 31 dicembre 2018. L’Inps, nella circolare, sottolinea il riferimento a nuove assunzioni e, soprattutto, il campo di applicazione che è quello relativo a tutti i datori di lavoro del settore privato. Restano fuori dall’incentivo i datori di lavoro domestici ed agricoli e, di conseguenza, i loro dipendenti. L’esonero massimo concesso è di 3.250 euro all’anno. Lo sgravio viene concesso anche per chi assume un dipendente entro 6 mesi dall’acquisizione di un titolo di studio di quest’ultimo.

Infatti, l’esonero è applicabile per chi assume studenti che presso la medesima azienda che va ad assumerli, abbiano svolto attività con la cosiddetta alternanza scuola lavoro. In alternativa, sgravi concedibili anche per chi assume studenti che hanno conseguito il titolo di studio e che erano in attività presso lo stesso datore di lavoro co contratti di apprendistato qualificante.

Altre informazioni dall’Inps

Lo sgravio che dura massimo 36 mesi è totale e trova applicazione anche per le trasformazioni di contratti da precari a contratti a tempo determinato, sempre sopraggiunti tra l’inizio del 2017 e la fine del 2018. Questo nella circostanza che il datore di lavoro assuma in pianta stabile il giovane che era assunto con contratti a termine alle proprie dipendenze.

Non è necessaria la qualifica di imprenditore per poter rientrare in questo incentivo. Infatti, l’Inps conferma come lo sgravio possa essere concesso anche a studi professionali, associazioni culturali, politiche o sindacali ed anche alle no profit o di volontariato. Oltre che per i rapporti di lavoro a tempo indeterminato, l’incentivo trova applicazione ai contratti da apprendista o al part time.