L' onorevole del movimento 5 stelle e componente della XI commissione Lavoro Pubblico e Privato, in un'intervista rilasciata a Money.it, spiega nel dettaglio il programma sull'istruzione, ma soprattutto traccia un bilancio inesorabilmente negativo sulla contestatissima legge 107/2015 cosiddetta "buona Scuola". Silvia Chimienti docente di italiano e materie letterarie mette a nudo tutte le falle della riforma: dal numero di docenti precari, al caos mobilità per finire con l'alternanza scuola lavoro. "Ci sono tante cose che non hanno funzionato, Renzi doveva ascoltare di più le richieste di insegnanti, genitori ed alunni".
Chimienti: 'Assunzioni non su reale fabbisogno delle scuole, algoritmo sbagliato'
Parte subito dal piano di reclutamento Silvia Chimienti spiegando come le assunzioni avvenute dalle graduatorie ad esaurimento non abbiano rispecchiato il reale fabbisogno della scuola. Insomma un piano assunzionale sbagliato che ha generato non pochi problemi a docenti e famiglie. L'algoritmo scelto per assegnare i posti di ruolo non ha seguito un criterio logico ed ha penalizzato in alcuni casi docenti con anni di servizio, allontanandoli dalle loro famiglie. Tutto questo, inoltre, ha aggravato la "supplentite" che Renzi aveva promesso di abolire. Sulle altre misure introdotte dalla riforma, il commento della deputata del movimento 5 stelle è tutt'altro che positivo: "Un vero flop, dall'alternanza scuola-lavoro all'organico potenziato, dai bonus di merito alla card di 500 euro per i docenti,per concludere con i contestatissimi super-poteri dati ai dirigenti scolastici non sostenuti da adeguati aumenti stipendiali".
Non a caso, ricorda la Chimienti, "i dirigenti scolastici, categoria inizialmente meno avversa alla riforma, hanno scioperato davanti Palazzo Montecitorio per contestare la buona scuola".
Decreti attuativi, nuovo sistema di reclutamento e sistema integrato 0-6: 'Si poteva fare tutto diversamente e meglio'
Parla anche della recente approvazione delle otto deleghe sulla scuola, che hanno aumentato ancor più le ire di docenti e famiglie contro la "buona scuola".
Infatti "si poteva fare tutto diversamente e meglio, bene invece sul FIT, nuovo sistema di reclutamento che abbiamo votato favorevolmente in quanto riprendeva una mia mozione depositata nel 2014, anche se il pd ha esteso a tre gli anni di tirocinio, mentre la mia proposta prevedeva un percorso più snello di soli due anni successivamente al concorso aperto a tutti i laureati".
"Per quanto riguarda invece il sistema integrato 0-6 in sostanza non ci sono risorse sufficienti a realizzare il progetto".
Il programma per la scuola del movimento 5 stelle
Presentato una parte del programma votato anche dagli iscritti tramite la piattaforma Rousseau. Si tratta sicuramente di punti fondamentali ma che vanno integrati con il resto del programma. Il primo punto tratta del finanziamento pubblico alle scuole paritarie ritenuto non prioritario in un periodo di crisi dando così la possibilità della gratuità della scuola pubblica e cancellando finalmente il "contributo volontario" corrisposto dalle famiglie all'atto dell'iscrizione. A questo di conseguenza si lega il secondo punto che è la revisione della legge sugli istituti paritari.
Il terzo punto è la diminuzione del numero di alunni per classe con uno stanziamento di risorse che vada a migliorare l'offerta formativa. Il quarto punto è la cancellazione della "buona scuola". Infine la didattica innovativa con sostegno di esperti in grado di accompagnare il lavoro quotidiano dei docenti. Insomma piani assunzionali unicamente basati sul fabbisogno delle scuole, ripristino dei tagli della "riforma Gelmini" e un miglioramento della qualità dell'offerta formativa con il ripristino del tempo pieno nella scuola primaria e lotta alla dispersione scolastica.