Le ultime novità sulle Pensioni anticipate ad oggi 31 agosto 2017 riguardano i dettagli in arrivo dal confronto di ieri tra Governo e Sindacati tenutosi presso il Ministero del Lavoro. All'interno della nostra rubrica "Parola ai Comitati" e nella pagina Facebook "Riforma pensioni e lavoro" abbiamo seguito l'evolversi della situazione con diversi articoli, tra cui uno contenente le impressioni ed i commenti a caldo dei principali rappresentanti sindacali. Oggi approfondiamo invece alcuni importanti dettagli in merito ad un possibile anticipo dedicato al genere femminile (APE donna), alle differenze di genere ed al meccanismo di calcolo dei futuri assegni di garanzia per chi è inserito nel contributivo puro.

Resta poi la questione dell'aspettativa di vita, un tema sul quale c'è forse maggiore distanza tra esecutivo e parti sociali, se non altro per l'urgenza percepita rispetto al fatto di trovare una soluzione condivisa. Vediamo insieme tutti i dettagli al riguardo nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Pensioni anticipate e donne, gli ultimi aggiornamenti in arrivo dal CODS

Per quanto concerne la flessibilità previdenziale in favore delle donne, portiamo all'attenzione delle lettrici un interessante commento pubblicato da Orietta Armiliato all'interno del Comitato Opzione Donna Social. La fondatrice del CODS mette in luce un messaggio ricevuto dal Segretario Confederale della Uil Domenico Proietti, all'interno del quale si spiega che la questione specifica della disparità di genere verrà trattata nella riunione che si terrà il prossimo 7 settembre 2017.

Nell'incontro di ieri si è invece parlato di "pensione futura per chi è totalmente nel sistema contributivo e di rilancio della previdenza complementare. Due temi che riguardano anche le donne" e sui quali si sta lavorando per ripristinare l'equità del sistema previdenziale, ha concluso Proietti.

Pensioni di garanzia, si punta ad un assegno minimo di 600 €

Per le giovani generazioni la nuova opzione presentata dal Governo prevede di garantire a coloro che sono inseriti nel sistema contributivo puro un assegno minimo di garanzia di circa 600 euro al mese. In questo modo, si punterebbe ad allargare la possibilità di prepensionamento già prevista a partire dai 63 anni e 7 mesi per tutti.

La proposta prevede anche un intervento sul trattamento minimo utile per poter ottenere l'uscita anticipata di tipo contributiva, portandola ad 1,2 volte l'assegno sociale (contro il sistema attuale che prevede lo sviluppo di una pensione uguale o superiore ad 1,5 volte lo stesso parametro).

Aspettativa di vita, il Governo prende tempo ma i sindacati chiedono di stringere

Sul tema dell'aspettativa di vita appare ancora distante la posizione tra Governo e sindacati. Forse è proprio questa la vicenda che presenta il maggior grado di insoddisfazione per le parti sociali. Secondo la leader della Cgil Susanna Camusso "bloccare l'avanzamento dei requisiti pensionistici è un punto fondamentale, ma c'è un'ampia reticenza a mettere all'ordine del giorno il tema".

Eppure tutte e tre le sigle (Cgil, Cisl e Uil) hanno spiegato di ritenere imprescindibile "superare un meccanismo che pesa due volte in termini di allungamento dell'età e abbassamento dei rendimenti", ha evidenziato la sindacalista. Mentre il Ministro del Lavoro Poletti ha chiarito di voler attendere almeno la presentazione dei dati Istat al riguardo, prima di voler proseguire la discussione.

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