Non sarà semplice utilizzare l'ape volontaria per molti che si ritrovano a scontrarsi con futuri assegni pensionistici bassi. Ad evidenziare la perplessità del vincolo attualmente presente tra i criteri di accesso sono stati diversi lettori della nostra rubrica "Parola ai Comitati" e della pagina Facebook "Riforma Pensioni e lavoro", che ci hanno espresso il proprio disappunto. L'anticipo di mercato consente infatti di ottenere il prepensionamento a partire dai 63 anni di età e con 20 anni di contribuzione, ma per poter fruire dell'opzione bisognerà anche aver maturato un futuro assegno uguale o superiore ad 1,4 volte la pensione minima erogata dall'AGO.
Si tratta di circa 700 € al mese, ma attenzione: il valore deve corrispondere al netto della rata di prestito addebitata per finanziare l'anticipo. Di fatto questo presupposto rende accessibile la misura a chi si ritrova con almeno 900-1000 euro lorde al mese, considerando che l'addebito per il prestito sarà di diverse centinaia di euro mensili. Ne consegue che chi si troverà ad aver versato attorno ai 20 anni potrebbe vedersi rifiutata la domanda per il mancato rispetto del vincolo. Un paradosso se si pensa che si rischia di escludere proprio una parte della platea con elevata necessità di far ricorso all'opzione di prepensionamento.
APE di mercato: cosa accade in caso di adeguamento all'aspettativa di vita
Un altro punto sul quale si sofferma il decreto attuativo sull'APE volontaria riguarda un possibile allungamento dell'età di uscita dovuto al prossimo adeguamento all'aspettativa di vita. Qualora si realizzi un nuovo innalzamento del parametro anagrafico, il sottoscrittore potrà intervenire rideterminando la durata del prestito, seppur questo significherà incrementare anche il dovuto.
Al momento della sottoscrizione, il richiedente dovrà perciò indicare se desidera chiedere un prestito supplementare nel caso in cui l'AdV dovesse portare ad uno slittamento nella data di uscita. Uno scenario che potrebbe realizzarsi con il nuovo adeguamento previsto nel 2019. In ogni caso, la questione apparirà più chiara a breve, visto che nei prossimi mesi il Governo è chiamato ad esprimersi definitivamente circa l'eventuale applicazione automatica delle stime elaborate dell'Istat.
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