Non è una novità che Boeri non abbia un rapporto idilliaco con politici e sindacalisti. Il più delle volte, negli ultimi anni, abbiamo registrato degli scontri verbali tra il presidente dell'Inps ed alcuni dei più importanti esponenti della politica e del sindacato del nostro Paese. Oggi Il Giornale, citando Il Messaggero, parla della trovata del numero uno dell'Istituto previdenziale italiano in relazione alle Pensioni privilegiate di chi è o è stato in Parlamento e degli stessi sindacalisti. In riferimento alla circolare Inps che tratteremo nel prossimo paragrafo, Boeri si è meritato dal quotidiano di Alessandro Sallusti l'appellativo di anticasta.

La circolare dell'Inps "anticasta"

Una recente circolare emessa dall'Inps, stando a quanto riportato da Il Messaggero, ridefinisce i paletti dell'ottenimento dei "contributi figurativi per periodi di aspettativa fruita per incarichi politici o sindacali". Nello specifico la circolare pone l'accento sul rinnovo dell'aspettativa, mettendo in atto una vera e propria stretta sui parlamentari e sindacalisti. Un percorso ad ostacoli, che potrebbe far affondare - metaforicamente - più di una persona.

Fino ad oggi si parlava di pensioni privilegiate in quanto la posizione previdenziale di parlamentari, consiglieri, sindaci e finanche dei sindacalisti era ugualmente tutelata attraverso dei contributi figurativi in caso di aspettativa non retribuita per motivi sindacali.

Tali contributi figurativi vengono pagati dai contribuenti, vale a dire da tutti i cittadini che pagano le tasse. La circolare dell'Inps, intervenendo sul rinnovo dell'aspettativa, ha lo scopo di evitare che i sindacalisti oppure i politici simulino letteralmente l'assunzione attraverso un contratto postdatato, al fine soltanto di ottenere i contributi.

Il precedente

Già nel recente passato Tito Boeri aveva portato all'attenzione pubblica il problema delle cosiddette pensioni d'oro dei sindacalisti. La proposta del presidente dell'Inps era però rimasta ferma al Ministero del Lavoro presieduto da Giuliano Poletti, come ricorda Repubblica in un articolo del 14 giugno scorso. La nuova circolare dell'Inps dunque non deve stupire più così tanto, visti i precedenti esistenti.

Rimane però una novità molto importante all'interno del panorama previdenziale italiano. Ad oggi non sono ancora arrivate dichiarazioni da parte dei sindacati né della classe politica.

Nel frattempo rimane in sospeso la questione riguardante l'aspettativa di vita legata all'adeguamento dell'età pensionabile. Il governo continua a prendere tempo, ponendo come deadline l'autunno. Ad ottobre infatti dovrebbero essere resi noti i dati dell'Istat sulla speranza di vita, in base ai quali sarà presa una decisione definitiva sull'aumento o meno dell'AdV. Per il momento escludiamo che si possa arrivare ad un blocco. Dubbi anche su un rallentamento, richiesto dal presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano.