Le ultime notizie sulla riforma pensioni, ad oggi, sabato 9 settembre 2017, sono relative all'accordo Governo-sindacati per la rivalutazione delle Pensioni a partire dal 2019, così come annunciato dal Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Intanto, però, le parti sociali bocciano il piano dell'esecutivo per quanto riguarda la riforma del sistema pensionistico, ritenendo insoddisfacente la proposta relativa allo sconto di sei mesi per ciascun figlio sui requisiti d'accesso all'Ape Sociale da concedere alle lavoratrici.

Pensioni, notizie oggi 9 settembre 2017: Governo-sindacati, accordo per rivalutazione assegni dal 2019

Dal 2019 verrà ripristinato il meccanismo di rivalutazione delle pensioni: Governo e sindacati hanno raggiunto l'accordo per la reintroduzione del recupero dell'inflazione per scaglioni, previsto dalla legge di bilancio del 2001. Ad occuparsi della questione dovrebbe essere un'apposita commissione mista. Come riportato da 'Il Sole 24 Ore', il vantaggio, rispetto ad oggi, dovrebbe esserci soprattutto per chi percepisce gli assegni più alti: per fare un esempio, il soggetto che prende una pensione che oltrepassi i 1.505 euro mensili (ovvero tre volte tanto il trattamento minimo del 2017, vale a dire 501,89 euro), potrà beneficiare di una rivalutazione parziale sulla base di altri due scaglioni.

Dato che l'inflazione è molto bassa, si tratterà di pochi euro ma l'obiettivo sembra essere quello di mettere a tacere la polemica sulla mancata rivalutazione delle pensioni: non dimentichiamoci che la Corte Costituzionale sarà chiamata a pronunciarsi sulla decisione del Governo di restituire ai pensionati solo il 12 per cento della mancata perequazione derivante dal blocco della rivalutazione per due anni.

Ultime notizie pensioni ad oggi 9 settembre 2017: sindacati bocciano piano Governo

Pensione, l'allarme dei sindacati: "Il sistema così non regge"

I sindacati, intanto, bocciano il piano del Governo per la riforma del sistema pensionistico, soprattutto perché, invece di dare risposte sulla necessità di costruire un sistema flessibile che eviti di innalzare l'asticella dell'età pensionabile, si limita ad allargare solamente un poco la platea dell'Ape Sociale.

E' di questo avviso il segretario della Cgil, Susanna Camusso, che, senza troppi giri di parole, ritiene che il sistema pensionistico attuale non regga e debba essere cambiato.

Sempre a proposito dell'aspettativa di vita, il segretario della Cisl, Annamaria Furlan, sottolinea come il meccanismo preveda l'aumento dell'età pensionabile nel caso in cui la speranza di vita salga ma si guarda bene dall'operare in senso opposto: ovvero, se scende l'aspettativa di vita, l'età pensionabile non diminuisce. La leader della Cisl ha ricordato come tutte le statistiche parlino di aumento di mortalità in quanto le persone si curano di meno e non ci sono dubbi che vi siano dei lavori particolarmente gravosi.

In merito alla proposta del Governo di riconoscere alle lavoratrici uno sconto sui requisiti contributivi per l'Ape Sociale di sei mesi per ciascun figlio, Annamaria Furlan ha sottolineato come siano moltissime le donne che lavorano e che non possono attualmente accedere all'Ape Sociale: la proposta dell'esecutivo riguarda, invece, una platea molto contenuta stimata in 4-5mila donne al massimo. Ecco perché non può essere ritenuta una proposta soddisfacente.

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