Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 1 settembre 2017 vedono protagonista il nuovo tavolo di confronto tra Governo e sindacati, oltre alla pubblicazione periodica dell'Istat contenente i dati riguardanti l'occupazione. Su entrambe le tematiche sono arrivate interessanti interpretazioni e prese di posizione dal Parlamento. Il Presidente della Commissione lavoro Cesare Damiano ha parlato di un risultato positivo ma ancora distante dagli standard europei. Per quanto riguarda le pensioni, ha invece lodato la nuova stagione concertativa, seppure si rilevano ancora alcune situazioni di stallo (come nel caso dell'aspettativa di vita).
Dall'opposizione, ed in particolare dal Vice Presidente della Commissione Walter Rizzetto, arrivano invece nuove critiche in merito agli ultimi dati sull'occupazione, che sarebbero strettamente legati alla sempre maggiore difficoltà delle persone di riuscire ad ottenere l'agognata pensione. Sulla stessa linea il Presidente della Commissione lavoro al Senato Maurizio Sacconi, che esprime le proprie preoccupazioni per la fascia dei lavoratori dai 35 ai 49 anni. Vediamo insieme tutti i dettagli nel nostro nuovo articolo di approfondimento.
Pensioni: si consolida la svolta concertativa
Per quanto concerne il riavvio del confronto tra Governo e sindacati l'On Damiano ha sottolineato l'importanza della "svolta concertativa, ricordando che il dialogo proseguirà "con altri tre appuntamenti già fissati".
Per il parlamentare sarebbe altrettanto positivo che si sta finalmente affrontando il tema dei giovani colpiti da "carriere discontinue e basse retribuzioni". A tal proposito, con la nuova legge di bilancio si chiede di intervenire anche sul limite dell'assegno non inferiore a 2,8 volte il minimo Inps nel caso si decidesse di lasciare il lavoro a 63 anni.
Infine, in merito all'aspettativa di vita, il Presidente della Commissione lavoro chiede all'esecutivo di "non trincerarsi dietro la consegna dei dati Istat" e propone di sbloccare gli aggiornamenti anche quando l'AdiV si abbassa, cosa invece che non avviene ora.
Rizzetto: crescono gli occupati perché la gente non va in pensione
"Su lavoro e occupazione i dati non tornano": ad affermarlo è il Vice Presidente della Commissione lavoro alla Camera Walter Rizzetto, commentando la notizia sul ritorno ai livelli pre-crisi. Secondo il parlamentare, "molti festeggiano non capendo o bluffando. Gli occupati sono gli stessi, anzi meno, del periodo di crisi entro il quale stiamo ancora navigando a vista. In tal senso, la frase riportata dai giornali secondo cui gli occupati salgono a 23 milioni vuol dire che la gente non va in pensione e lavora sino ai 68/69 anni, quindi gli occupati aumentano", ha puntualizzato l'On Rizzetto, spiegando che "questa è l'amara verità".
Dal Senato preoccupazione per la fascia anagrafica dai 35 ai 49 anni
Anche dal Senato c'è chi esprime la propria perplessità sui dati diffusi dall'Istat in merito al lavoro. Secondo il Presidente della Commissione lavoro Maurizio Sacconi resta molto contenuto il coefficiente tra crescita dell'economia e crescita dei posti di lavoro. Ma a preoccupare il Senatore è "la fascia anagrafica di mezzo tra 35 e 49 anni, perché è quella che ha o dovrebbe avere carichi familiari. Permane una condizione di esclusione dei giovani dovuta alle insufficienze del sistema educativo e si riduce la propensione all’autoimpiego per la oppressione burocratica e fiscale anche sui bassi redditi". Insomma, per Sacconi "c’è ben poco da festeggiare".
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