Chi potrà andare in pensione anticipata o vedersi garantita l'uscita da lavoro con le Pensioni di vecchiaia dal 1° gennaio 2018? Con gli adeguamenti dei requisiti di età ed il pareggio di uscita tra uomini e donne, l'anno 2018 si preannuncia con vari cambiamenti sul fronte delle pensioni anticipata e su quelle di vecchiaia. Infatti, l'adeguamento dei requisiti di uscita toccherà solo le donne: verrrà rimandata la pensione di vecchiaia di un anno, in modo che tutti i lavoratori possano pensionarsi alla stessa età, cioè a 66 anni e sette mesi. Ma è anche importante considerare quali saranno i requisiti delle pensioni anticipate in attesa dell'altro adeguamento dei parametri di uscita che è previsto per il 2019.
Pensioni anticipate e pensione di vecchiaia 2017: donne in uscita nel 2018, le novità
Iniziamo dalle donne e dalla possibilità di uscita con pensione di vecchiaia o con le pensioni anticipate. Le lavoratrici impiegate alle dipendenze nel settore privato subiranno l'aumento dei requisiti di età in uscita più alto, ovvero di un anno. Passeranno, pertanto, dai 65 anni e sette mesi richiesti fino al 31 dicembre 2017 ai 66,7 del 2018. Altro incremento, più contenuto, dei requisiti anagrafici di uscita lo subiranno le donne che lavorano come autonome: l'età minima richista passerà dai 66 anni e un mese del 2017 ai 66,7 del 2018. E, pertanto, tutti i dipendenti statali o privati, autonomi, uomini e donne, dal 1° gennaio 2018, avranno un unico requisito anagrafico di uscita per la pensione di vecchiaia.
Particolarmente delicata sarà proprio l'uscita per la pensione di vecchiaia delle donne dipendenti nel settore privato. Infatti, nel 2017 sono uscite le donne del privato la cui data di nascita non era più recente del 31 maggio del 1952 (le uscite delle impiegate statali nel 2017, ma anche degli uomini dipendenti, avendo già il requisito della pensione di vecchiaia a 66,7, si fermano a chi abbia la data di nascita non oltre il 31/05/1951).
Nel 2018, tutti (dipendenti, autonomi, statali, privati, donne e uomini) potranno uscire con la pensione di vecchiaia purché la data di nascita non vada oltre la fine di maggio del '52. Ciò significa che le donne dipendenti del privato, venendo aumentati i requisiti di età di un anno, non potranno accedere alla pensione di vecchiaia, ma dovranno attendere l'anno successivo.
Si tratta dello scalone previsto dalla riforma Fornero che posticipa la data di uscita per la pensione.
Ultime notizie oggi sulla pensione anticipata e vecchiaia: requisiti 2017 e 2018
L'uscita per la pensione di vecchiaia delle donne che lavorano in proprio per il 2017 matura a 66 anni e un mese. Dunque, fino al 31 dicembre 2017, potranno uscire le lavoratrici che abbiano la data di nascita non più recente del 30 novembre del 1951. Con l'adeguamento di sei mesi per il 2017, potranno andare in pensione di vecchiaia le donne che abbiano raggiunto i 66,7 anni, ovvero le lavoratrici che abbiano la data di nascita non più recente della fine di maggio del '52. Per il 2019, invece, dando per scontato che ci sarà un aumento dell'età richiesta per la pensione di vecchiaia di 5 mesi, potranno uscire tutti i nati entro la fine dell'anno 1952.
Per la pensione anticipata, invece, le donne potranno far affidamento al requisito dei contributi versati. Infatti, senza considerare l'età anagrafica, nel 2018 si potrà continuare ad uscire con 41 anni e 10 mesi di contribuzione (agli uomini è richiesto un anno in più). Dal 2019, anche questo canale di uscita subirà gli adeguamenti della speranza di vita. Con 5 mesi in più di lavoro richiesti per la pensione di vecchiaia, slitterebbe anche la pensione anticipata a 42 anni e tre mesi per le donne (uomini 43,3). Tale uscita non prevede penalizzazioni, in applicazione della legge di Bilancio 2017: pertanto, l'importo della pensione anticipata non verrà decurtato.