Ancora una novità per migliaia di lavoratori che si vedranno penalizzati dall'adeguamento dei requisiti pensionistici alla speranza di vita che a partire dal 2019 determinerà un aumento dell'età anagrafica fino ai 67 anni. Si tratta di una questione sollevata anche dalle tre sigle confederali Cgil, Cisl e Uil che, nonostante le loro continue insistenze non sono riusciti a ricavare una risposta dall'esecutivo.
La pdl 4600 continua il suo iter
Anche il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera cesare damiano mira ad un intervento che potrebbe bloccare l'adeguamento a partire dal 2019: "Insisto nel chiedere al governo di non procedere col decreto di fine anno a sancire l'innalzamento dei 67 anni dell'età pensionabile", spiega il deputato del Partito Democratico a margine di una manifestazione politica tenutasi nella città di Siena.
Di fondamentale importanza è anche la proposta di legge n. 4600 firmata dall'onorevole della Lega Nord Roberto Simonetti volta a bloccare l'adeguamento dei requisiti all'aspettativa di vita.
Una proposta di legge incardinata in Commissione Lavoro alla Camera da alcuni mesi che tuttora sta seguendo il suo iter parlamentare e che potrebbe essere la soluzione al problema. Qualora i requisiti venissero adeguati agli scatti Istat, infatti, l'età pensionabile passerebbe dai 66 anni e 7 mesi attuali a 67 anni per il conseguimento della pensione di vecchiaia: il lavoratore, sarebbe quindi costretto ad accettare un incremento di ulteriori 5 mesi sull'età pensionabile; cosa che desta maggiore preoccupazione fra i lavoratori che si accingono a richiedere il pensionamento.
A preoccupare anche il parere espresso dalla Corte dei Conti: il vice presidente dei magistrati contabili Arturo Martucci avrebbe reso nota la necessità di proseguire secondo le norme dettate dalla Riforma Fornero visto che il Decreto Salva Italia avrebbe assicurato notevoli risparmi e che, con la sua abrogazione verrebbero messi a repentaglio i conti pubblici.
Il rinvio non bloccherà l'adeguamento
Come riporta il Tempo, invece, il Presidente Damiano avrebbe affermato: "Noi lavoriamo all'idea di non far emanare dal governo il decreto direttoriale dei ministeri del Lavoro e dell'economia. Ci auguriamo una disponibilità del Governo a rimandare la decisione al 2018". Ciò lascerebbe intendere ad un probabile rinvio della misura a giugno 2018 anche se non verrebbe bloccato in via definitiva l'adeguamento dei requisiti.