Sono ancora tutti da definire da parte dell'esecutivo, nel concreto, gli interventi relativi alla fase 2 della riforma Pensioni mentre si avvicina la discussione in Parlamento della legge di Bilancio 2018. Il punto della situazione, con notizie certe, si potrà fare la prossima settimana a margine della nuova riunione tra governo e sindacati, che dovrebbe essere quella conclusiva, nell'ambito del tavolo aperto al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali sulla seconda fase di interventi sul fronte previdenziale dopo le prime misure già introdotte con la fase 1 della riforma pensioni targata Renzi-Poletti.

Misure che vanno dal cumulo gratuito dei contributi all'Anticipo pensionistico sociale, dall'estensione della no tax area pensionati alla Quota 41 per una parte dei lavoratori precoci, per fare qualche esempio mentre si attende ancora l'attivazione concreta dell'Ape volontario il cui decreto è già stato firmato nelle scorse settimane dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.

Pensioni, presidente commissione Lavoro Montecitorio: priorità in manovra

Ad intervenire dopo l'annuncio dell'incontro tra governo e sindacati della prossima settimana da parte del consulente economico di Palazzo Chigi Marco Leonardi rappresenta una "scelta importante e tempestiva - ha commentato il presidente della commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano - in vista dell'apertura della discussione sulla legge di Bilancio".

La partita è ancora però tutta da giocare, con i sindacati pronti a dare il via il 14 ottobre alla prima di una serie di iniziative unitarie per far sentire forte e chiara la loro voce, e quella dei lavoratori, al Governo Gentiloni che su alcune questioni, come per esempio l'aumento dell'età pensionabile, continua a fare orecchie da mercante.

Le 3 proposte di Cesare Damiano all'esecutivo sulla fase 2 della riforma pensioni

"Il tema della previdenza - ha sottolineato il parlamentare del Partito democratico - deve far parte della manovra e andranno affrontati - ha specificato - alcuni argomenti". Diversi gli interventi da fare secondo Cesare Damiano. A cominciare dallo slittamento al mese di giugno 2018 della decisione del governo relativa all'aumento dei requisiti anagrafici per l'accesso al trattamento previdenziale che, in ogni caso, dovrebbe scattare, secondo quanto prevede la legge Fornero, a partire dal 2019.

Secondo il presidente della commissione Lavoro di Montecitorio l'esecutivo dovrebbe inoltre individuare un misura per riconoscere a tutti gli effetti, ai fini previdenziali, i lavori di cura familiare. Inoltre, tra le proposte di Damiano quella di correggere l'Anticipo pensionistico sociale in modo da equiparare i contratti a tempo determinato ai contratti a tempo indeterminato.