Sembra più vicino l'obiettivo di fermare l'aumento dell'età pensionabile nell'ambito della cosiddetta fase due della riforma Pensioni, così come sembra più vicino l'obiettivo di estendere le maglie dell'Ape sociale. Dopo che in questo senso si è espresso il leader del Pd anche il premier Paolo Gentiloni sembra aver cambiato rotta, infatti ha subito convocato i segretari di Cgil, Cisl e Uil per il 2 novembre. E' in quella sede che il presidente del Consiglio scioglierà le riserve ufficialmente. Finora solo ipotesi e indiscrezioni, anche se la convocazione della riunione a Palazzo Chigi con i leader sindacali subito dopo le dichiarazioni del leader del Pd sembrano indicare un cambio di posizione da parte di Gentiloni.

I sindacati nel frattempo continuano a sollecitare l'esecutivo.

Pensioni, nuovo intervento del leader Cisl sull'età pensionabile

"Chiederemo al governo - ha dichiarato oggi il leader della Cisl Annamaria Furlan - di fermarsi, di sospendere lo scatto". Nello stesso senso si è espresso ieri il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti: prendiamoci altro tempo per riflettere, ha detto grosso modo ribadendo lo stesso concetto espresso da Matteo Renzi. Il Pd sempre più vicino ai sindacati, dunque. "C'è tutto il tempo - ha sottolineato la Furlan in attesa dell'incontro con Gentiloni - di fare una analisi reale della questione e fare un buon lavoro". Il segretario generale della Cisl chiede sostanzialmente al governo di mantenere gli impegni già assunti nel verbale d'intesa generale sottoscritto a margine del primo tavolo di confronto sulla fase uno della riforma pensioni, allora coordinato dall'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini oggi responsabile economico del Partito democratico.

La Furlan chiede al Governo Gentiloni di calibrare la speranza vita

A proposito della speranza di vita "deve essere calibrata - ha ribadito oggi Annamaria Furlan oggi Cagliari a margine del convegno della Conferenza Episcopale Italiana sul lavoro - in base al lavoro". In pratica si potrebbero aumentare i requisiti ma solo in alcuni casi, secondo il leader Cisl.

"Si può allungare - ha aggiunto secondo quanto riporta l'Ansa - ma non per tutti". La Cisl dunque ribadisce l'importanza del riconoscimento della differenza dei lavori ai fini pensionistici. "Quando si lavora tanti anni su un'impalcatura o in un laminatoio - ha detto Annamaria Furlan - non puoi lavorare fino a 82-82 anni. E' una questione - ha sottolineato - di giustizia sociale". Una questione che il 2 novembre prossimo, ancora una volta, sarà sottoposta dai sindacati all'attenzione del Governo Gentiloni.