La Legge di Bilancio 2018, attualmente ancora in discussione in Parlamento, porta con sé importanti novità riguardanti il c.d. bonus Renzi, la nota misura di sostegno al reddito da lavoro dipendente e, in determinate casistiche stabilite norme in materia, a questo "assimilati" (ad esempio: redditi derivanti da rapporti co.co.co). La manovra mira ad allargare la platea dei beneficiari dell'agevolazione in questione; ciò attraverso la modifica dei requisiti reddituali stabiliti dalla normativa attualmente vigente.

Come funziona attualmente il Bonus Renzi?

Ciò che viene da tutti definito Bonus Renzi consiste in un importo di 960 euro annui (se spettante per intero) che viene aggiunto in busta paga al lavoratore con cadenza mensile; mediamente, dunque, lo stesso si trova a percepire 80 euro netti in più rispetto a quanto spetterebbe normalmente.

La legge prevede, direttamente ed indirettamente, delle soglie reddituali minime e massime entro le quali si deve rientrare sia per poter usufruire del beneficio che per ottenere l'importo intero o ridotto dello stesso. Proprio su alcune di queste andrà ad incidere le novità previste dalla manovra di bilancio in discussione.

Le novità previste dalla Legge di Bilancio 2018

La manovra prevede che dal 2018 un aumento dei limiti reddituali massimi previsti per rientrare tra i beneficiari del Bonus Renzi.

Gli stessi infatti saranno aumentati di 600 euro, modificandoli nella seguente maniera:

  • il limite massimo per usufruire dell'intero importo del bonus passerà da € 24000 ad € 24600;
  • il limite massimo oltre il quale non si potrà usufruire dell'agevolazione passerà quindi da € 26000 ad € 26600;

Da ciò deriva che aumenteranno non solo i potenziali beneficiari del bonus, ma anche coloro che potranno ottenere l'intero importo di 960 euro nell'anno.

Si ricorda che entro i limiti sopra esposti (da € 24600 ad € 26600) il bonus Renzi spetterà in misura ridotta e decrescente in maniera proporzionale all'aumento del reddito.

Si sottolinea che tale modifica normativa è stata pensata dal Governo soprattutto per i dipendenti statali, i quali a seguito degli aumenti salariali che li hanno interessati avrebbero perso il diritto alla fruizione del bonus.

Soglia reddituale minima invariata: in cosa consiste?

La Legge di Bilancio 2018 lascia invariata invece la soglia minima reddituale stabilita per l'accesso al bonus IRPEF. La stessa, prevista in virtù del fatto che il bonus è strettamente collegato al pagamento dell'IRPEF da parte del lavoratore, nel concreto è pari ad € 8000; ciò in questo sotto tale importo le detrazioni da lavoro dipendente previste dalla legge vanno ad azzerare l'IRPEF dovuta, facendo venire meno il requisito sopra menzionato.

La presenza di tale paletto continua a tagliare fuori dai beneficiari dell'agevolazione una fetta di forza lavoro dipendente meno abbiente che, al contrario, avrebbe dovuto essere sostenuto in maniera più efficace.