Puntuale come sempre, suo malgrado, la rivista dei macchinisti “Ancora In Marcia!” ha dato la notizia dell'ennesimo lavoratore dei treni deceduto per malattia. Si tratta di un macchinista di sessant'anni di Potenza, morto a causa di un tumore. Il tragico fatto fa salire a 47 il numero dei deceduti negli ultimi tre anni, che sono tantissimi se si pensa che appartengono tutti ad un'unica categoria di lavoratori, che saranno qualche migliaio in tutta Italia.
Il lavoro e le conseguenze sulla salute
La sequenza degli ultimi comunicati di “Ancora In Marcia!” è, purtroppo, un susseguirsi di notizie di decessi ma anche di malori di macchinisti i quali però, per fortuna, non hanno avuto conseguenze tragiche.
La causa di una situazione così allarmante è individuata nelle normative di lavoro, che hanno raggiunto limiti di pesantezza e flessibilità orami insopportabili per i macchinisti, i quali alla fine sono sempre esseri umani e come tali bisognosi di riposo sufficiente, al fine di ottenere un adeguato recupero psicofisico. Le troppe notti, i riposi ridotti e l'eccessivo stress stanno invece minando alla salute di questi lavoratori.
Sicurezza dei treni e dei viaggiatori
Un cenno viene però fatto anche alla sicurezza dell'esercizio ferroviario: se infatti è giusto preoccuparsi per la salute di chi lavora, è più che lecito domandarsi anche quali conseguenze ci potrebbero essere se un caso di malore si verificasse mentre il macchinista sta guidando il treno, tenendo conto del fatto che oggi si tratterebbe, nella maggior parte dei casi, dell'unica persona in grado di guidare, presente a bordo di quel treno.
Il silenzio dei sindacati
Nei suoi comunicati “Ancora In Marcia!” si rivolge anche alle organizzazioni sindacali, le quali avendo sottoscritto i contratti di lavoro che prevedono normative di lavoro così invasive, sono ritenute corresponsabili della situazione creatasi. Ci si stupisce inoltre del loro silenzio, mentre si stanno verificando tutti questi drammatici episodi.
Appare un po' limitativo, e anche un pochino strano, il fatto che dei lavoratori muoiano, per cause connesse con la propria attività lavorativa, e l'unica voce che si senta sia quella di un giornale, seppure autorevole come “Ancora In Marcia!”, rivista dei macchinisti dalla storia più che centenaria. Altri, sembra che non ritengano necessario esprimersi, per comunicare la propria opinione sul problema in oggetto e magari proporre anche delle possibili soluzioni.