Le ultime dichiarazioni in arrivo dal Governo mettono il punto sulla possibilità di nuovi interventi correttivi sul comparto previdenziale. La parola ora passa al Parlamento, ma si dovrà aprire una nuova battaglia per andare a modificare quanto già proposto all'interno dell'emendamento arrivato in Senato la scorsa settimana. È quanto emerge dalle nuove prese di posizione giunte nelle ultime 24 ore, con le quali è stato chiarito il punto di vista di diversi membri dell'esecutivo al riguardo.
Il Ministro del Lavoro Poletti chiude a nuove modifiche
A confermare che la proposta avanzata dal Governo tramite un'apposito emendamento alla legge di bilancio 2018 è da considerarsi come definitiva è stato il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, il quale ha sottolineato come "sulle Pensioni quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto", riprendendo una linea che nel recente passato era stata già espressa sia dal Premier Paolo Gentiloni che dal Ministro dell'Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan. Sembra quindi destinato a restare blindato il percorso dell'intervento prodotto dal Governo dopo la chiusura del tavolo di confronto con la piattaforma unitaria, anche se la Cgil ha ribadito di ritenere quanto fatto finora come insufficiente e di voler aumentare il pressing per fare in modo che si possa arrivare a nuove modifiche durante il prossimo percorso legislativo.
Pensioni, il commento del Consigliere economico Leonardi
In merito agli interventi sul comparto previdenziale si è registrato un nuovo commento anche da parte del Consigliere Economico alla Presidenza del Consiglio Marco Leonardi. "È stato approvato in Commissione bilancio del Senato l'emendamento che traduce in legge il risultato del confronto Governo-sindacati sulle pensioni".
A tal proposito, Leonardi esprime "grande soddisfazione per aver tenuto la barra dritta sui conti pubblici e contemporaneamente aver fatto una cosa socialmente equa: esentare dall'innalzamento dell'età pensionabile le occupazioni più gravose".
Per la Cgil l'emendamento non basta
Come già anticipato, non tutti i sindacati sembrano essere d'accordo con l'orientamento adottato dall'esecutivo sulla necessità di flessibilizzare il comparto previdenziale.
"L'emendamento del Governo sulle pensioni alla proposta di legge di bilancio 2018 conferma e rafforza ulteriormente le valutazioni negative espresse dalla Cgil", ha recentemente dichiarato al riguardo il Segretario confederale Roberto Ghiselli, sottolineando che la platea dei potenziali beneficiari delle misure di tutela e di flessibilità previdenziale risulta ampiamente sovrastimata nei calcoli effettuati dall'Ufficio previdenza del sindacato. Una posizione opposta a quella del Governo e che chiarisce come la discussione per i rappresentanti dei lavoratori appaia tutt'altro che chiusa, oltre che destinata a proseguire almeno fino all'approvazione definitiva della nuova Manovra.
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