Giuliano Poletti, a margine delle celebrazioni per i 70 anni di Confapi, ha annunciato importanti novità per l'Ape social e le Pensioni delle donne, rinviando però ogni discorso dopo la data del 30 novembre. Il governo, con due nuovi emendamenti alla Legge di Bilancio per il 2018, proverà ad avvicinarsi alla posizione intransigente della Cgil, che per il 2 dicembre ha già annunciato una giornata di mobilitazione in alcune delle più importanti piazze italiane, valutando ulteriori azioni di protesta nelle settimane successive. Alla manifestazione di inizio dicembre ha aderito anche il gruppo Opzione Donna Proroga 2018, che in questi giorni vive un'attesa spasmodica riguardo al superamento del primo vaglio di ammissibilità dell'emendamento sulla proroga del regime sperimentale al 31 dicembre del prossimo anno.

Ape social e pensioni donne, l'apertura di Poletti

Dopo il 30 novembre, il governo dovrebbe mettere mano sull'Ape social e le pensioni delle donne, attraverso due emendamenti distinti. La necessità di attendere la fine del mese è dovuta al fatto che per quella data è prevista la Conferenza dei servizi, durante la quale sarà resa nota la disponibilità finanziaria su cui l'esecutivo potrà contare, dato fondamentale per rendere concreto il testo dell'emendamento.

Per quanto riguarda l'anticipo pensionistico agevolato, si va verso un ulteriore allargamento della platea dei lavoratori che potranno richiedere l'accesso alla pensione attraverso la nuova misura di flessibilità previdenziale introdotta dal governo a partire dallo scorso mese di luglio.

Ad oggi, possono ottenerlo le categorie più disagiate delle persone occupate in Italia, incluse 11 categorie di lavori che, nei giorni scorsi, hanno avuto un ulteriore beneficio, quello riguardante il blocco dell'aspettativa di vita, fermo a 66 anni e 7 mesi anche nel biennio 2019-2020.

In relazione al pensionamento delle donne, si va verso il riconoscimento di uno sconto contributivo per ogni figlio partorito o adottato.

Il ministro del Lavoro, su questo punto, ha sottolineato che "le carriere delle donne con figli risultano spesso meno lineari di quelle dei loro colleghi maschi". Ad oggi, non è ancora possibile quantificare il numero dei mesi contributivi che verrebbero scontati qualora l'emendamento andasse in porto. L'ipotesi più credibile è di 6 mesi di sconto per ogni figlio, fino ad un massimo di 2 anni contributivi (pari a 4 figli, ndr).

La Cgil invece propone 1 anno di sconto per ciascun figlio.

Tornando all'Ape sociale, si registrano le nuove dichiarazioni della presidente Inca Morena Piccinini, riportate in un approfondimento di Rassegna.it. La Piccinini parla di vero fallimento della misura, molto attesa dai lavoratori italiani, commentando i dati sulle domande respinte, circa 44 mila sulle 22 mila accettate (in questi numeri rientrano anche le richieste di pensione con quota 41, ndr). In merito alla rinuncia da parte del governo di inserire l'allargamento della platea dell'Ape social all'interno dell'emendamento sulle pensioni alla Legge di Bilancio, la numero uno di Inca ha dichiarato che molto probabilmente la platea dei beneficiari resterà la medesima.

La manifestazione del prossimo 2 dicembre indetta dalla Cgil si avvicina a grandi passi. "Pensioni, i conti non tornano", questo lo slogan scelto dalla Cgil per la mobilitazione prevista fra una settimana. Roma (Piazza del Popolo), Torino (Piazza San Carlo), Bari (Piazza Prefettura), Palermo (Piazza Verdi), Cagliari (Piazza Garibaldi) le località prescelte per recapitare la protesta di migliaia di lavoratori italiani al governo Gentiloni.