Le ultime novità sulla riforma pensioni 2017 sono incentrate sull'ultima proposta del Governo fatta ai sindacati, così come riferita al termine del tavolo tecnico tenutosi a Palazzo Chigi, un nuovo meccanismo di calcolo dell'aspettativa di vita a cui correlare l'aumento dell'età della pensione. Vediamo nel dettaglio la proposta e cosa non convince i lavoratori, nello specifico i precoci, sempre più preoccupati per la loro sorte previdenziale.
Riforma pensioni e adv: calcolo età su media biennio, come funziona?
La proposta riguarderebbe la modifica dell'attuale meccanismo vigente a partire dal 2021 e punterebbe a far si che venga considerata la media biennale e non più quella triennale.
Media che poi andrebbe confrontata, per stabilire se vi è stato un incremento o decremento dell'adv, con il biennio precedente. Il nuovo meccanismo consentirebbe anche di tenere in considerazione gli eventuali cali della speranza di vita. A partire dal 2021 l’aspettativa di vita verrebbe calcolata tenendo conto, dunque, della media degli anni 2018-2019 e per comprendere l'eventuale scostamento dell'adv verrebbe confrontata con la media del biennio precedente. Qualora si rilevasse un aumento dell'adv questa verrebbe riportata sul biennio 2021-2022. Qualora invece lo scostamento biennale risultasse negativo questo verrebbe detratto nella verifica per il biennio successivo (2023-2024). In soldoni, per sintetizzare quanto riportato da Il Sole 24 Ore in caso di riduzione dell’aspettativa di vita non ci sarebbe comunque un calo dell'età pensionabile, ma almeno si andrebbe verso uno stop.
L’adeguamento dell'età di pensione correlato all'adv continuerebbe a scattare ogni due anni. Roberto Sinesi, un lavoratore precoce, attivo sui social ci prega di diffondere il suo pensiero circa il suo dissenso riguardante la nuova proposta dell'esecutivo. E ci spiega le sue ragioni.
Pensioni precoci e Nuovo calcolo adv dal 2021: peggio di prima
Ritengo che questa nuova proposta del governo, dice Sinesi, che preveda un nuovo meccanismo di calcolo dell'aspettativa di vita a cui agganciare l'età di pensione dal 2021 sia solo un'altra truffa per aumentare ancora maggiormente l'età pensionabile. Infatti, dice proseguendo nel suo ragionamento, vogliono considerare la media biennale e non più triennale.
Quindi invece che prendere in considerazione 2017/2018/ 2019 vorrebbero prendere per il 2021 solo gli anni 2018 e 2019. Questo a noi lavoratori non va bene, in quanto, ci spiega, facendo così viene tagliato fuori il 2017 che era già stato tagliato fuori dal calcolo dell'aspettativa di vita del 2019 e non verrà tenuto in considerazione neanche per il 2021. Guarda caso, prosegue adirato il precoce, per il 2017 è prevista una proiezione di abbassamento dell'adv di cinque o sei mesi e questo avrebbe dovuto procurarci un vantaggio che loro vogliono annullare escludendo proprio il 2017 dalla rilevazione. Ma non solo, prosegue, vogliono fare la differenza fra il biennio 2018-2019 con quello precedente 2016/2017 anche se dal 2017 noi non abbiamo mai tratto nessun vantaggio .Poi prosegue, cercando di avvalorare il suo pensiero, fornendo calcoli matematici: "Se nel 2016 l'adv è aumentata di 5 mesi è nel 2017 come si prevede si abbasserà di 5 mesi la media avrebbe dovuto essere 0, ma se nel 2018 2019 aspettativa di vita aumenterà di 5 mesi la media sarà 5 mesi è la differenza con il 2016/2017 sarà 5 mesi nel 2021 contro i tre mesi che erano previsti dalle tabelle della riforma Fornero.
Quindi, conclude, ritengo che questi siano tutti i trucchi che il governo sta facendo per poter aumentare più del dovuto età pensionabile e gli anni di contributi versati. E 'vero che nel 2018 2019 aspettativa di vita potrebbe anche diminuire, ma guarda caso i calcoli Istat, dice diffidente, dicono sempre altro.
Armiliato, mi pare strano i sindacati lo avrebbero rilevato
Sull'argomento ci siamo stamane confrontate anche con Orietta Armiliato fondatrice del Comitato Opzione donna social ed esperta in materia previdenziale che ci dice:
"Non mi pare che sia così e ci mancherebbe altro, i Sindacati lo avrebbero già rilavato, ma attendiamo la formalizzazione della proposta prima di fasciarci la testa".
I sindacati dalla loro ritengono che la proposta sia quanto meno “un'apertura” da parte dell'esecutivo.. Ma hanno ribadito la loro richiesta di ampliamento platea per le categorie da escludere dall'aumento dell'età pensionabile dal 2019.
Non resta, dunque, che attendere lunedì il nuovo tavolo tecnico ed il con successivo incontro politico nel pomeriggio con il premier Gentiloni per comprendere meglio di cosa si tratta e se la proposta porterebbe ad un miglioramento o meno del rigido e tanto contestato meccanismo vigente.