Generalmente, quando un dipendente lavora in grandi catene aziendali, hanno a disposizione una maggior tutela e salvaguardia rispetto a quando si lavora in negozi piccoli. Tuttavia è accaduto un evento molto insolito che potrebbe far cambiare idea.

Il luogo dell'accaduto è Susa, in provincia di Torino e la vittima è una cassiera di 40 anni dell'Eurospin, il rinomato discount. La donna è madre di due figli e la sua condizione economica è critica in quanto il marito ha perso il lavoro ed è tutt'ora disoccupato.

Non vuole lavorare il 31 dicembre: allontanata di 100 km

Il contratto della cassiera quarantenne, quando venne assunta, prevedeva che tutte le domeniche fossero di riposo settimanale, ed inoltre che fosse possibile scegliere se lavorare o meno i giorni festivi indicati in rosso sui calendari.

Dunque, il dipendente può scegliere se lavorare o no senza subire conseguenze in negativo. Ovviamente se lavora, le vengono pagate le ore in più fatte, ma non le viene tolto niente se non lo fa.

Tuttavia è accaduto qualcosa il 14 dicembre. Parliamo di 11 giorni prima di Natale. La responsabile del discount ha chiesto alla cassiera di lavorare il 31 dicembre, il giorno di San Silvestro, dato che il 1 Gennaio, giorno di Capodanno, si fa il resoconto dell'inventario.

La cassiera, sapendo bene i termini del contratto, ha rifiutato tale proposta, e nonostante si sia appoggiata a tre colleghe iscritte alla Cisl come lei, non si sarebbe mai immaginata che il suo rifiuto sarebbe stato motivo di provvedimento disciplinare da parte della responsabile.

Dopo aver comunicato il rifiuto, la responsabile l'aveva avvertita che avrebbe avvisato il capo reparto, ma il peggio doveva ancora venire.

A partire dal 18 dicembre, la cassiera ha scoperto che avrebbe dovuto lavorare per una settimana a Courgnè. Tra quest'ultima e Susa, distano 98 chilometri e gli orari erano davvero strani: le veniva chiesto di lavorare dalle 16.30 alle 20.30, il che significava tornare a casa molto tardi.

Tuttavia, il 18 dicembre timbra il cartellino regolarmente a Susa, ma subito è stata cacciata per raggiungere Courgné.

L'accaduto le ha provocato un malore, ma niente di grave.

La Cisl difende la cassiera

Il responsabile di Torino della Cisl ha affermato che quanto è accaduto è un gesto di prepotenza inaccettabile e attualmente la vicenda è in mano al tribunale.

La cassiera dell'Eurospin è già stata in passato vittima di episodi simili. L'ultima volta, si era rifiutata di seguire un corso a Verona e fu trasferita per due giorni a Orbassano.

Vedremo nelle prossime settimane se l'episodio avrà un epilogo positivo o negativo. Al momento la direzione dell'Eurospin non ha lasciato dichiarazioni.