Le ultime novità sulla riforma pensioni 2017 ruotano anche e soprattutto intorno agli emendamenti che stanno ottenendo l'ok e che vedranno la luce nella prossima legge di bilancio 2018 e a quelli che un po' alla volta vanno perdendosi. Uno dei più seguiti in campo previdenziale era quello proposto dall'onorevole Richetti, l'emendamento che puntava ad abolire i vitalizi ed intendeva applicare il metodo contributivo ai vitalizi degli ex parlamentari. La proposta che il 26 luglio scorso aveva ottenuto l'approvazione della Camera subisce ora una battuta d'arresto.

Sdegno e rabbia anche tra il M5S che aveva appoggiato l'emendamento del Pd. Anche la Presidente del Colap Emiliana Alessandrucci manifesta, sulla sua pagina Facebook, tutto l'amarezza e lo sdegno per l'ennesima occasione persa per riportare un minimo di equità ed abolire i soliti privilegi. I dettagli al 14 dicembre 2017

Riforma pensioni e Ldb 2018: non passa la proposta Richetti, stop dal Senato

Il provvedimento approvato a fine luglio dalla Camera ha subito lo stop al Senato, è stata dichiarata inammissibile la cosiddetta 'proposta Richetti'. Una legge su cui anche molti cittadini speravano per poter ritrovare fiducia in quella Politica che troppo spesso ha deluso: una politica, a detta di molti, troppo lontana dai veri problemi del Paese e che continua ad avere privilegi ingiusti.

Matteo Richetti, deputato del Pd autore della proposta, puntava a far inserire la sua modifica all'interno della Legge di Bilancio 2018. Ma la sua richiesta, su cui era alta l'attenzione, è ora ferma al Senato. Vi sarebbe ancora un modo per vederla approvata e sarebbe quella di metterla ai voti e approvarla senza passare dal suo inserimento in manovra, ma ad oggi, nell'ultimo calendario che pianifica i lavori del Senato, non esiste nulla sul Ddl Richetti.

Ragione per cui, per molti esperti, la legge ha finito il suo percorso. Deluso della decisione l'autore della Legge che amareggiato dice: «Mi meraviglio che non si comprenda l’importanza di questo tema».

A cosa puntava il ddl Richetti?

Lo scopo dell'emendamento, che aveva trovato accoglimento alla Camera, era quello di ricalcolare col metodo contributivo l'importo degli assegni pensionistici degli ex parlamentari che godono di assegni più cospicui, avendo avuto la fortuna di andare in pensione con regole più generale di quelle attuali.

La proposta di modifica avrebbe riguardato circa 2.600 ex parlamentari, mentre non avrebbe toccato gli attuali parlamentari che non hanno più diritto ad un vitalizio ma ad una pensione che prenderanno tra i 60 ed i 65 anni. Lo scopo del Ddl era quello di ricalcolare gli assegni affinché gli ex parlamentari prendessero un assegno pari ai contributi versati e non calcolato, invece, sulla percentuale dei loro ultimi stipendi. Secondo molti critici la corte avrebbe comunque bocciato la proposta ritenendola anticostituzionale, dal momento che essendo retroattiva andrebbe ad intaccare i diritti acquisiti e per giunta solo dei parlamentari. Visto che, dicono quanti si sono opposti, anche molti altri italiani in passato si sono visti calcolare la pensione su base retributiva.

Lo stesso Cesare Damiano si era detto apertamente contrario al Ddl Richetti perché, a suo dire, si creerebbe un precedente che il Governo potrebbe utilizzare in futuro contro milioni di italiani. Ossia potrebbe richiedere un ricalcolo generale delle Pensioni calcolate su base retributiva, portando al ribasso molti assegni. Per Alessandrucci, Colap, invece un'occasione mancata.

Riforma pensioni e il no al Ddl Richetti, Alessandrucci:vergogna!

Pensavo, scrive Emiliana Alessandrucci su Facebook ricevendo una pioggia di like e commenti che le danno ragione, che: "il PD ha un accordo segreto con il 5S, alimentare il populismo dandogli in pasto facili bocconi è la seconda cosa che viene bene al PD (la prima sono le divisioni interne ed esterne!).

Quale scelta razionale c'è nel non mettere tra le priorità la legge Richetti?

Chiudere la legislatura senza aver toccato i vitalizi grida vergogna e anche vendetta, e la vendetta sarà alle urne. I cittadini hanno bisogno di ricucire lo strappo sanguinante con la politica e un segnale è necessario. Mi vergogno del mio Paese e anche di un pezzo ampio della classe politica. Ho anche creduto che forse avevano ragione, che la Legge richetti era un modo ipocrita e cinico per continuare ad illudersi e per lavarsi la coscienza consapevoli che poi sarebbe uscita da un solo lato del Parlamento... tristezza tristezza. la cosa che mi stupisce? che chi non ha agito lo ha fatto per la paura della rivolta dei privilegiati e invece non si è temuta nemmeno un attimo la rivolta della gente onesta e comune."