L'anno in corso potrà essere considerato una sorta di anno zero per la scuola italiana. Ricordiamo, difatti, che da quest'anno vi sarà un sistema nuovo di formazione e di reclutamento al fine di ricoprire il ruolo di docente nella Scuola pubblica italiana. L'intero iter sarà articolato in tre diverse fasi:

- laurea (più 24 CFU in materie antro-psicopedagogiche);

- concorso;

- FIT (Formazione iniziale e tirocinio).

Una volta che il candidato avrà superato il concorso, dunque, inizierà il percorso FIT (che è retribuito e che ha durata triennale). Durante il primo anno il candidato, andrà a conseguire il diploma di specializzazione necessario all'insegnamento secondario.

Nei restanti due anni, invece, il candidato andrà a svolgere attività di formazione. Inoltre, durante il secondo anno, svolgerà supplenze brevi mentre nel terzo anno potrà prestare servizio su posti disponibili e quindi vacanti. Dopo aver ricordato, doverosamente, il nuovo sistema di formazione e reclutamento docenti, spostiamo adesso l'attenzione sul vero oggetto del presente articolo. Nel 2018 saranno previsti almeno tre concorsi, ciascuno riguardante gruppi diversi di aspiranti docenti. Il primo tra questi concorsi risulta essere quello concernente coloro che sono già in possesso dell'abilitazione all'insegnamento. Potranno, pertanto, partecipare a tale concorso tutti coloro che hanno abilitazione TFA.

Ricordiamo, inoltre, che non sarà prevista una quota di ripartizione prestabilita; ciò significa che, non essendoci un punteggio minimo da conseguire per poter entrare nelle graduatorie regionali, tutti potranno essere considerati vincitori.

Info sull'imminente concorso scuola

In principio, da questo imminente bando, erano stati esclusi gli insegnanti che sono già di ruolo.

Tuttavia, attraverso una sentenza posta in essere qualche giorno fa, è stata riconosciuta la possibilità di partecipare a tale concorso, anche ai docenti di ruolo (coloro che sono titolari di una cattedra). Urge ricordare che le graduatorie regionali si formeranno in base ad una prova orale (che garantisce un massimo di 40 punti) e sulla base del punteggio calcolato su titoli pregressi.

Durante il FIT, dell'aspirante docente sarà valutata l'attitudine alla professione mediante visite in classe. Al termine di questo iter, l'aspirante docente potrà finalmente essere immesso in ruolo a titolo definitivo.

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