Manca meno di un mese alle prossime elezioni e il tema della riforma Pensioni 2018 continua inevitabilmente a tenere banco perché argomento di grande importanza e di interesse fondamentale tra i cittadini del nostro paese. Dopo avervi parlato del rilancio fatto da Cesare Damiano per quanto riguarda la cosiddetta Quota 41 per tutti, oggi vogliamo parlare del programma che ha in mente il PD guidato da Matteo Renzi per quanto concerne il sistema previdenziale.

Riforma pensioni: i punti più importanti del programma di Matteo Renzi e il PD

La campagna elettorale, infatti, è oramai partita ufficialmente e, parallelamente al progetto del Movimento Cinque Stelle sulla riforma pensioni 2018, anche il PD ha presentato il programma dei "100 piccoli passi" attraverso le parole di Matteo Renzi e alla presenza di numerosi ministri e candidati.

L'obiettivo primario sarebbe quello di proseguire la rivisitazione della legge Fornero e di attuare l'accordo che è stato siglato coi sindacati nel 2016 e ancora non del tutto messo a punto. Durante la presentazione del programma, l'ex Presidente del Consiglio, si è soffermato particolarmente su pensioni di garanzia per i giovani, uscita anticipata e appunto sulla tanto discussa legge Fornero.

Secondo Renzi, infatti, bisogna partire dai giovani garantendo loro almeno 750 euro al mese nel momento in cui raggiungono l'età di pensionamento per vecchiaia anche se hanno 20 anni di contribuzione. Importo che dovrebbe essere incrementato di altri 15 euro mensili per ogni anno di contribuzione superiore al ventesimo fino ad un massimo di 1.000 euro mensili.

Tuttavia non è ancora stato chiarito con quale strategia si possa attuare tale provvedimento.

Anche per Matteo Renzi e il PD, così come per Cesare Damiano che ha presentato il suo programma nei giorni scorsi, bisognerà rendere strutturali l'APe social e l'APe volontaria e dovrà essere ampliata anche ai lavoratori autonomi, ai disoccupati che vengono da un lavoro a termine e ad altre categorie di lavoratori gravosi.

Inoltre ci dovrà essere una nuova Opzione Donna per quelle che hanno almeno 35 anni di contribuzione.

Va detto che il programma del PD ha un costo iniziale di 1,5 miliardi di euro all'anno, ma l'obiettivo di Matteo Renzi e compagni è quello di non rivoluzionare il sistema della riforma pensioni ma di aumentare l'equità tra tutti i lavoratori.

Un altro punto molto importante sarebbe quello di dare, come già detto, attuazione all'intesa del 2016 con i sindacati per quanto riguarda l'adeguamento dell'età pensionistica legata al meccanismo della speranza di vita. Infine, Matteo Renzi ha sottolineato anche come si proverà a ridurre qualsiasi forma di privilegio ingiustificato, così come ad implementare interventi in favore di famiglie con figli.

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