Da anni ormai il lavoro domestico e quindi quello relativo a colf, badanti e baby sitter è regolamentato da un proprio contratto collettivo. Anche se statisticamente risulta ancora il settore maggiormente colpito dal lavoro nero, per i lavoratori domestici regolarmente sotto contratto vanno versati i contributi previdenziali. Ogni anno i datori di lavoro sono chiamati a versare i contributi per 4 volte, cioè trimestralmente. La prima scadenza 2018 è da qualche giorno passata, prevista come sempre il 10 aprile. Le altre date da ricordare per questi versamenti sono il 10 luglio, il 10 ottobre ed il 10 gennaio.

Il versamento tardivo prevede sanzioni per il datore di lavoro, così come il mancato versamento o il versamento inferiore a quanto sarebbe dovuto essere. Ma come si fa a calcolare i contributi previdenziali dovuti?

Il CCNL

Come di dicevamo esiste un contratto collettivo di categoria che nel 2018 ha visto aumentare gli importi degli stipendi minimi da applicare ad ogni lavoratore ed in base alla qualifica con cui vengono inquadrati. L’aumento è stato apportato in relazione al solito meccanismo della perequazione, cioè del tasso di inflazione certificato Istat. La paga base varia in base al livello di inquadramento e per quello più basso per esempio, cioè quello destinato a lavoratrici senza esperienza e che non prestano assistenza a persone non autosufficienti (anziani e invalidi), la paga minima è pari a 629,15 euro.

Una badante, la cui categoria rappresenta il numero maggiore di addetti al lavoro domestico, non potrà non essere assunta secondo il livello AS (assistenza persone non autosufficienti senza esperienza) che prevede la paga minima mensile di 743,55 euro.

Calcolo dei contributi

Lo stipendio dovuto al lavoratore o alla lavoratrice incidono molto proprio sui versamenti previdenziali.

I contributi da versare infatti vengono rapportati alla paga del lavoratore, o meglio alla paga oraria. Per agevolare il compito dei datori di lavoro domestico, l’Inps ha creato un simulatore web, uno strumento che consente di effettuare il calcolo per ciascun trimestre. Nel simulatore presente sul sito Inps e destinato a soggetti muniti di Pin e credenziali per l'accesso ai servizi telematici Inps per calcolare il dovuto vanno inserite infatti, le settimane del trimestre lavorate effettivamente, le ore di lavoro e gli importi relativi alla retribuzione oraria concordata.

Bisogna versare 1,42 euro per ora di lavoro se questa viene retribuita con il minimo stabilito di € 7,97. Più sale la paga oraria maggiori sono i contributi da versare. Va ricordato che per lavoratrici che prestano attività con orario superiore alle 24 ore a settimana, il contributo Inps da versare sempre per ora di lavoro è pari ad 1,02 euro.