Quando la pensione in Italia non basta più, una delle soluzioni più praticate è di trasferirsi all'estero. Continuano infatti a susseguirsi le notizie degli italiani che decidono di affrontare un trasferimento per avvantaggiarsi di un'imposizione fiscale più favorevole, di un costo della vita più basso e di un clima migliore. Il fenomeno è ancora numericamente contenuto rispetto alla platea complessiva, ma il trend di crescita è elevato e prosegue nell'attirare l'attenzione dei media. D'altra parte, sono già oltre 370mila gli ex operai, impiegati o professionisti che hanno compiuto la difficile scelta e che finora non sono tornati certo indietro.

I Paesi con maggiori trasferimenti secondo gli ultimi studi

Tra i Paesi più gettonati, secondo le ultime elaborazioni fornite dal Centro studi di Itinerari Previdenziali, figurano Canada, Australia e Germania (insieme totalizzano circa 150mila trasferimenti di italiani), oltre a quelli che decidono per altri lidi come Francia, Svizzera e Gran Bretagna. Si può però facilmente capire che queste nazioni raccolgano in molti casi persone emigrate già da tempo e con buona parte della propria carriera lavorativa svolta fuori dal Bel Paese. È invece crescente il fenomeno dei trasferimenti nei cosiddetti paradisi dei pensionati, ovvero Paesi a basso costo e bassa tassazione che appaiono particolarmente favorevoli per chi si trova in età avanzata.

Un esempio può essere rappresentato dalla Bulgaria, dalla Thailandia e dalla Tunisia.

Il caso del Portogallo e l'azzeramento della tassazione decennale

Tra i nuovi trend in ordine di tempo figura poi l'ascesa del Portogallo come luogo preferenziale per trascorrere gli anni della pensione. Al buon clima si unisce infatti l'eccezionalità dell'azzeramento di imposte e tasse per i primi dieci anni, a patto di spostare la propria residenza e di spendere la pensione nel Paese.

Una strategia che negli ultimi anni ha portato nelle casse lusitane ingenti introiti, raccogliendo il riscontro positivo di moltissimi pensionati non solo italiani, ma provenienti da tutti i principali Paesi europei.

I conti dell'Inps ed i furbetti della falsa residenza

Complessivamente, il fenomeno comincia a registrare numeri importanti.

L'Inps ha calcolato di versare all'estero oltre 700 milioni di euro per l'erogazione degli assegni pensionistici. E vista l'entità crescente delle somme in gioco, comincia a crescere anche l'attenzione anche sul fenomeno delle cosiddette false residente, ovvero di quelle persone che continuano a vivere in Italia e che spostano il proprio domicilio fiscale all'estero solo per ottenere uno sgravio sulle tasse. Un aspetto sul quale, non a caso, si stanno concentrando e moltiplicando le verifiche.

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