Le procedure informatiche per lo sblocco delle domande di pensionamento anticipato tramite APE volontaria dovrebbero finalmente partire dal prossimo 13 aprile. È quanto emerge dalle ultime dichiarazioni riguardanti il meccanismo di prepensionamento legato al prestito pensionistico, sulla base degli aggiornamenti forniti dall'Associazione delle banche italiane. Ricordiamo che la pensione anticipata tramite APE di mercato appare particolarmente interessante per quei lavoratori che non possiedono un'elevata anzianità contributiva e che non rientrano all'interno dei profili di tutela previsti per l'APE sociale e la nuova quota 41.

Pensioni anticipate e APE volontaria: si esce dai 63 anni con almeno 20 anni di contribuzione

Entrando nel merito dell'opzione, l'ape volontaria consente il prepensionamento a partire dai 63 anni di età e con almeno 20 anni di versamenti. Il vantaggio contributivo diventa evidente se si considera che gli altri meccanismi di uscita agevolata prevedono almeno 41 anni di versamenti (la nota quota 41 dei c.d. lavoratori precoci), oppure 30-36 anni (nel caso dell'APE sociale). L'unico vincolo è la necessità di avere un trattamento uguale o superiore di 1,4 volte l'assegno sociale (poco più di 700,00 euro al mese nel 2018). La domanda è però legata ad un prestito che impatterà per vent'anni sull'importo della pensione, attraverso delle trattenute dirette sull'assegno finalizzate a finanziarie il periodo-ponte dell'anticipo.

Il comunicato giunto dall'Associazione delle banche: via libera dal 13 aprile

Stante la situazione dei requisiti appena descritti, resta il fatto che l'APE volontaria ha incontrato non pochi ostacoli nel suo cammino attuativo. Le stesura delle procedure e la realizzazione dei supporti informatici hanno creato non poche difficoltà alle istituzioni coinvolte, tanto che solo negli ultimi giorni l'opzione sembra finalmente pronta a decollare.

Tra gli attori coinvolti troviamo infatti la Presidenza del Consiglio, il Ministero dell’economia, il Ministero del lavoro, l’Inps, la Banca d’Italia, l’Ivass, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, il Garante per la protezione dei dati personali, l’Agenzia per l’Italia digitale, l’ABI e le banche, l’Ania e le compagnie assicuratrici.

L'ultima notizia in ordine di tempo è arrivata però proprio dall'ABI, che ha confermato il collaudo delle procedure informatiche. L'operazione dovrebbe essere pronta per poter accettare le prime domande dalla mattina del prossimo 13 aprile 2018. Ricordiamo che coloro che hanno maturato i requisiti dal primo maggio al 17 ottobre dello scorso anno devono aprire la pratica entro la scadenza del 18 aprile per poter ottenere anche gli arretrati.

I lavoratori si interrogano sulla convenienza della misura

Sebbene l'APE volontaria richieda al lavoratore una riduzione ventennale dell'assegno, il riscontro dei cittadini resta finora elevato. Secondo i dati forniti dalla stessa Inps al 9 aprile, le richieste di certificazione dei requisiti di accesso sono state quasi 7mila.

Numeri importanti se si tiene a mente che l'assegno subirà una decurtazione. A tal proposito l'Istituto pubblico di previdenza ha fornito anche un simulatore, che ha già processato oltre 200mila richieste. È chiaro che la convenienza è tanto più elevata quanto ridotta è la distanza dalla pensione di vecchiaia, stante che in tal modo si riduce l'entità del prestito ponte da richiedere. Ad ogni modo, visti i larghi requisiti di accesso, per molti l'APE volontaria resta l'unica opzione percorribile per poter ottenere un'anticipo sull'agognata quiescenza.

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