La Cgil appare pessimista rispetto alla riforma Pensioni promessa dalla Lega e dal Movimento 5 stelle sia in campagna elettorale sia nel contratto di programma del cosiddetto “governo del cambiamento”. “Non sembra – ha dichiarato oggi il segretario confederale del sindacato rosso, Roberto Ghiselli - ci siano le condizioni per fare una discussione su una vera riforma delle pensioni”. Diversi i nodi ancora da sciogliere, a partire dai paletti per la quota 100 che vengono evidenziati dal sindacato rosso.

Pensioni, Cgil contro l'esecutivo: ‘Solo annunci improvvisati’

Secondo il dirigente sindacale l’esecutivo gialloverde, guidato dal premier Giuseppe Conte, da una proposta di cancellazione della riforma Fornero, che in qualche maniera contemplava modifiche strutturali al sistema pensionistico, è passato a “a semplici spot e annunci improvvisati”. L’esecutivo M5s-Lega, sia in campagna elettorale che nel contratto di governo, ha alimentato aspettative sulla Quota 41 per i lavoratori precoci, sulla Quota 100 per tutti, sulla proroga del regime sperimentale di Opzione donna. Per le prime due misure sarebbe previsto un investimento da cinque miliardi di euro, la proroga di Opzione donna dovrebbe essere finanziata con le risorse disponibili.

In ogni caso, non sono ancora state illustrate nei particolari le misure promesse.

Pensioni Quota 100, il sindacato rosso: ‘Meglio l’Ape sociale’

Ghiselli ha ricordato oggi in un’intervista a “Italia parla”, la rubrica quotidiana di RadioArticolo1, che il ministro del Lavoro e vicepremier, Luigi Di Maio, ha parlato di Quota 41 e Quota 100.

“Il problema è – secondo il segretario confederale della Cgil - che per funzionare quei numeri devono essere accompagnati da una serie di condizioni che attualmente – ha sottolineato - non ci sono”. In particolare, il dirigente sindacale si riferisce ai paletti sulla Quota 100. Infatti, secondo le ipotesi circolate nei giorni scorsi, per andare in pensione con questa soluzione servirebbero almeno 64 anni di età e quindi 36 anni di anzianità contributiva.

Requisiti che sostanzialmente penalizzano migliaia di lavoratori visto che prevede una carriera lavorativa abbastanza costante e il ricalcolo di tutto il montante con il sistema contributivo, Requisiti che, secondo Roberto Ghiselli, potranno raggiungere soltanto pochi lavoratori. Per il segretario confederale della Cgil così la Quota 100 sarà peggio dell’Anticipo pensionistico sociale introdotto dal Governo Renzi e attuato dal Governo Gentiloni che “comunque – ha sottolineato - garantiva a una certa platea l’uscita a 63 anni”.

‘La riforma pensioni non è la priorità’ secondo Confindustria

Intanto, sulla questione previdenziale è intervenuto oggi anche il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia.

"Le pensioni – ha detto - non sono una priorità". Intervenendo oggi all’assemblea dell'Unione industriale di Torino, il leader degli industriali, a proposito delle priorità da affrontare, “bisogna pensare a lavoro e giovani", ha suggerito al governo e alla classe politica.