Arriva la possibile svolta sulle assunzioni nella Scuola per l'anno 2018/2019: gli insegnanti con oltre 36 mesi di supplenza potranno concorrere al posto fisso e, in assenza di disponibilità, godranno della precedenza assoluta nelle assegnazioni delle supplenze. E' quanto prevede il Disegno di legge numero S355, presentato il 9 maggio 2018 dal Presidente della Commissione Istruzione al Senato, il leghista Mario Pittoni, calendarizzabile a breve per la discussione. I possibili effetti sulle assunzioni che dovranno essere disposte entro il prossimo 31 agosto sono riportati dal quotidiano economico Italia Oggi che riprende la proposta di legge per i precari storici della scuola.

Il Ddl prevede per gli insegnanti con almeno 36 mesi di insegnamento nella scuola la precedenza ad essere assunti di ruolo con contratto a tempo indeterminato.

Scuola, immissioni in ruolo e supplenze precari: nuova graduatoria parallela alle GaE

E, nel caso non dovessero essere stabilizzati, i precari della scuola, avrebbero diritto alla precedenza nelle assegnazioni della supplenze. Il Disegno di legge a firma di Pittoni ben si coordina con il Decreto dignità presentato dalla maggioranza parlamentare per risolvere il problema della reiterazione dei contratti a termine che, per la scuola, significa divieto di rinnovare le supplenze sulle cattedre e sui posti vacanti e disponibili. La riforma della scuola di Renzi aveva disciplinato diversamente la reiterazione delle supplenze: il comma 131 della legge 107, infatti, stabilisce il limite, da conteggiarsi a partire da settembre 2016, di reiterare i contratti a termine per i docenti e per i dipendenti Ata che abbiano prestato servizio nella scuola per 36 mesi.

La proposta di Pittoni, pertanto, propone una soluzione strutturale alla questione del precariato nella scuola, seppur in considerazione delle cattedre effettivamente disponibili per le assunzioni. Pertanto, sui 57 mila posti richiesti dal ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti al ministero dell'Economia per le assunzioni del 2018/2019, si continuerà a immettere in ruolo i docenti secondo il classico meccanismo "duale" del 50 per cento dei docenti provenienti dalle graduatorie a esaurimento (GaE) e dell'altro 50 per cento dalle graduatorie dei concorsi del 2016.

Ma i docenti che avranno già accumulato almeno 3 anni di insegnamento nella scuola da precari avrebbero la precedenza nelle assegnazioni dei posti di ruolo. Nei fatti, tuttavia, il Disegno di legge non dovrebbe stravolgere le precedenze già acquisite nelle graduatorie: infatti, i docenti prossimi alla stabilizzazione tramite lo scorrimento delle graduatorie GaE sono, principalmente, gli stessi che hanno già accumulato anni di supplenze nella scuola.

E che, pertanto, sono già arrivati al traguardo dell'immissione in ruolo.

Supplenze e assunzioni scuola 1° settembre 2018, precedenza ai docenti con 36 mesi di servizio

Maggiori risultati si attendono dal disegno di legge in merito alle supplenze annuali nella scuola. Infatti, come descritto da Italia Oggi, i docenti con almeno 36 mesi di supplenza dovrebbero confluire in una nuova graduatoria del tutto parallela alle GaE. Si tratterebbe di un elenco riportante i soli insegnanti precari "triennalisti", a prescindere dal possesso dell'abilitazione ad insegnare, in deroga anche al principio costituzionale che punta sui titoli per l'assegnazione dei posti nella Pubblica Amministrazione. Tale deroga sarebbe giustificata da quanto riportato dal comma 3 del Disegno di legge Pittoni, in merito al quale la graduatoria parallela alle GaE rappresenterebbe una "clausola di salvaguardia" per i docenti che, allo scadere dei 3 anni di supplenza (il problema sarebbe evidente per le assunzioni di settembre 2019, passati i 3 anni del conteggio del comma 131 della legge 107), si trovino nell'impossibilità di essere assunti per la mancanza di posti e di cattedre.